CANBERRA - Il ministro degli Interni Tony Burke ha presentato mercoledì sera emendamenti alla Hate Crimes Bill per introdurre queste misure. Le nuove pene prevedono sei anni di carcere per reati di terrorismo, tre anni per il finanziamento di attività terroristiche e un anno per l’esposizione di simboli d’odio.

La decisione è arrivata dopo che l’opposizione aveva annunciato un provvedimento simile per le pene minime nei reati di terrorismo, anticipando il governo.

La scelta rappresenta una svolta cruciale per il Partito laburista, che in passato si era opposto alle pene minime obbligatorie sostenendo che limitano la discrezionalità dei giudici.

Il primo ministro Anthony Albanese ha negato di aver eseguito un dietro front e ha ribadito la volontà di perseguire i responsabili.

“Abbiamo introdotto questa legislazione sui crimini d’odio perché vogliamo che le persone siano chiamate a rispondere delle proprie azioni”.

Il cambio di rotta è maturato dopo settimane di aspre critiche da parte del leader dell’opposizione Peter Dutton, che ha continuato ad insistere per vedere adottate misure più severe.

Dutton e il ministro ombra degli Interni, James Paterson, avevano già annunciato la loro proposta a gennaio. Paterson ha sottolineato come il governo abbia ceduto alla pressione dell’opposizione.

“Solo due giorni fa i ministri laburisti respingevano pubblicamente l’idea delle pene minime obbligatorie. Ora hanno cambiato idea”.

Il governo è stato duramente criticato per la sua risposta, ritenuta troppo debole, all’ondata di attacchi antisemiti in Australia. Nel 2023-2024, il paese ha registrato un aumento del 316% degli episodi di antisemitismo, con oltre 2mila casi di aggressione, molestie e vandalismo.