BOGOTÀ – Due eventi significativi hanno segnato la giornata politica colombiana questa settimana, evidenziando un momento di forte tensione tra il governo del presidente Gustavo Petro e le istituzioni.
Da un lato, il Senato ha respinto la proposta di consultazione popolare sulla riforma del lavoro avanzata dal capo dello Stato; dall’altro, il Ministro della Giustizia ha annunciato le sue dimissioni. Sebbene non direttamente collegati, i due fatti delineano un quadro di crescente difficoltà per l’esecutivo.
49 senatori hanno votato contro il refendum e 47 a favore, un risultato che ha negato il parere favorevole necessario al Governo Nazionale per l’approvazione di questa votazione, che, secondo i dati ufficiali, sarebbe costata circa 700.000 milioni di pesos.
La riforma del lavoro proposta dall’esecutivo dovrà quindi passare per il normale processo istituzionale, con due dibattiti finali in Senato.
I partiti di opposizione – tra cui Centro Democrático, Cambio Radical e Partido Conservador – hanno votato compatti contro il referendum. In risposta, i senatori della coalizione di governo hanno lasciato l’aula in segno di protesta.
Il presidente Petro ha parlato di presunte irregolarità nella votazione e ha accusato il presidente del Senato, Efraín Cepeda, di manipolazione. Ha poi annunciato una mobilitazione nazionale per raccogliere firme a sostegno della consultazione popolare e ha invitato le organizzazioni sociali a scendere in campo.
Nel frattempo, il Ministro della Giustizia ha lasciato il suo incarico. Ángela María Buitrago ha consegnato la sua lettera di dimissioni - che saranno effettive dal 1o giugno – nella quale denuncia “tentativi di interferenza” nelle sue funzioni, come indicato nella lettera indirizzata al capo dello Stato.
Sebbe non abbia citato esplicitamente i responsabili dei presunti tentativi di ingerenza, in un'intervista rilasciata ai mdia locali, Buitrago aveva denunciato si subire pressioni da parte del ministro dell’Interno, Armando Benedetti, e della direttrice del Dipartimento Amministrativo della Presidenza, Angie Rodríguez.