CANBERRA - Il governo ha deciso di inviare gli Abrams all’Ucraina affinché questa rafforzi le proprie difese contro l’invasione russa.

I 49 veicoli militari rappresentano quasi l’intera dotazione di carri armati Abrams M1A1 dell’esercito australiano, che il ministro dell’Industria della Difesa, Pat Conroy, ha definito il “pugno corazzato” dell’esercito.

L’annuncio è stato diffuso lo stesso giorno in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha svelato il suo “Piano per la vittoria” della guerra, che include l’ingresso nella NATO e l’uso di missili a lungo raggio forniti dall’Occidente per colpire obiettivi militari in profondità nel territorio russo.

Zelensky non ha ancora commentato l’invio dei mezzi corazzati australiani, ma un’importante organizzazione australiana che rappresenta la comunità ucraina ha ringraziato il governo per “aver fatto la sua parte”.

Conroy ha dichiarato che i carri armati forniranno “maggiore potenza di fuoco e mobilità” alle truppe ucraine e ha ribadito il fermo sostegno dell’Australia al Paese dell’est europeo.

“La Russia sta cercando di riportarci a un mondo in cui prevalgono le sfere d’influenza, dove solo le grandi potenze sono veramente sovrane e le loro azioni sono al di sopra della legge”, ha affermato Conroy nel corso di una conferenza stampa tenuta a Londra.

“Questo non è un mondo in cui il popolo australiano o quello britannico prospererebbero”.

L’Ucraina aveva richiesto questi carri armati già da febbraio, ma a quel tempo il ministro della Difesa Richard Marles aveva escluso questa possibilità. Conroy ha spiegato che la scelta è avvenuta ora perché l’Australia ha iniziato a ricevere il modello aggiornato, l’M1A2 Abrams.

“I carri armati erano la spina dorsale dell’esercito australiano e hanno servito egregiamente in Australia. Ora lo faranno in Ucraina”.

La fornitura annunciata porta il totale degli aiuti militari australiani a Kiev a 1,3 miliardi di dollari, oltre a 200 milioni in forme di supporto non militare. Alcuni degli Abrams M1A1 rimarranno in Australia per facilitare la transizione ai nuovi modelli.