ROMA - Più si avvicinano le Amministrative di ottobre, più nei partiti che fanno parte della maggioranza cresce l’esigenza di distinguersi gli uni dagli altri, altrimenti corrono il rischio che, stando tutti nello stesso governo, gli elettori si confondano e non li riconoscano più.
A questa attività, non certo entusiasmante dal punto di vista politico, sono dedicati un po’ tutti i leader, ma tra loro il più preoccupato nel doversi mostrare visibilmente diverso dai colleghi che siedono tra i banchi della maggioranza insieme a lui, è certamente Matteo Salvini, che rispetto agli altri ha la brutta rogna di dover tenere anche a bada la crescita nei sondaggi di Giorgia Meloni, alla guida dell’unico partito schierato all’opposizione e che pesca proprio nell’elettorato della Lega.

Ogni giorno dunque Matto Salvini si sveglia e sa che dovrà mettersi all’opera per convincere gli elettori di centrodestra che la Lega non è come gli altri partiti che fanno parte della maggioranza, ma allo stesso tempo, con il proprio ruolo all’interno del governo, sta dimostrando più responsabilità e capacità di influenzare la vita degli italiani di chi, come Fratelli d’Italia, se ne sta ad aspettare all’opposizione E c’è da dire che dal punto di vista delle scelte politiche che è riuscito a imporre al governo, facendo una volta sponda con Matteo Renzi, un’altra con Forza Italia, un’altra ancora con il Pd, Salvini finora non se l’è cavata affatto male.

Ultimamente, però, con la storia del Green pass obbligatorio, il leader della Lega si sta trovando non poco in difficoltà con il suo elettorato, poco propenso a farsi imporre misure di questo genere, come non lo era quando si era trattato di farsi imporre i lockdown. E così, nonostante ufficialmente nel Consiglio dei ministri la Lega non si sia opposta al Certificato verde, a metà della scorsa settimana i parlamentari leghisti riuniti in Commissione affari sociali a discutere di Green pass, hanno pensato bene di votare a favore della sua soppressione assieme a quelli di Fratelli d’Italia e agli ex 5 Stelle.

Il voto leghista mette però ora in difficoltà il governo, che sul decreto potrebbe vedersi costretto ad apporre il voto di fiducia e ha provocato quindi l’immediata reazione del segretario Pd Enrico Letta, che ha accusato la Lega di “strizzare l’occhio ai no vax”. Con una scelta del genere il partito di Salvini si è posto “al di fuori della maggioranza”, che pertanto ha chiesto “un chiarimento politico su questo punto”.

Appresso al segretario Pd è andato subito anche il M5s: “Le maschere durano poco e oggi in Commissione la Lega, votando per la soppressione del Green pass, ha fatto finalmente cadere la sua - hanno commentato i grillini -; ora sappiamo che la linea del partito di Matteo Salvini è quella delle piazze No Green Pass e No Vax”.

Salvini però a farsi mettere fuori dal governo non ci sta e da una parte ha giustificato la sua scelta dicendo che se c’è il Certificato verde allora devono essere garantiti tamponi gratuiti per tutti. E sulla richiesta di chiarimento il capo della Lega contrattacca: “è Letta che è fuori dal mondo – dice Salvini –. Pd e 5Stelle ragionano come se al governo ci fosse ancora Conte ma, per fortuna, adesso c’è Draghi”.