BUENOS AIRES – Salvo ha solo cinque anni quando suo padre Vincenzo (Riccardo Scamarcio) viene arrestato, praticamente davanti ai suoi occhi. Morta la mamma, è affidato agli zii che vivono in Alto Adige con il cuginetto, con i quali ha trovato l’affetto e la struttura rassicurante di una famiglia.
Sette anni dopo, il padre esce di prigione ed esige di stare con il figlio (per il quale è ormai un estraneo) quattro giorni, con il pretesto di “recuperare il rapporto”.
Inizia così Il ladro di giorni, film del 2019 di Guido Lombardi, tratto dall’omonimo romanzo di cui è autore lo stesso regista, pubblicato in Italia da Feltrinelli. Il film fa parte dell’offerta on demand di Il Globo Tv.
In realtà Vicenzo deve consegnare a Bari un carico di droga e pensa di usare il figlio come lasciapassare. Nel caso di controlli da parte della polizia, la presenza di un bambino renderebbe tutto meno sospetto.
Nasce da qui un road movie che rappresenta per entrambi, padre e figlio, una storia di formazione.
Vincenzo, padre tutt’altro che simpatico, comprende cosa si è perso di suo figlio, negli anni passati in prigione, e impara a non dare la colpa agli altri per questo. Riconosce che il “ladro di giorni”, il colpevole del suo arresto e detenzione, non è altro che lui stesso.
Il ragazzo, a sua volta, incontra dopo tanti anni quel padre con cui non è cresciuto. Un padre sicuramente non simpatico, tutt’altro che esemplare, ma l’unico che ha.
Salvo (come il nome lascia presagire) sarà per Vincenzo un’occasione di riscatto. E a sua volta imparerà – dolorosamente – a vedere Vincenzo per quello che è. Un uomo tutt’altro che perfetto, che non si sarebbe mai scelto come padre, se avesse potuto, ma dal quale riesce comunque a imparare qualcosa di buono. Qualcosa che nemmeno Vicenzo pensava di avergli trasmesso.
Il film è già disponibile su Il Globo Tv.