ROMA - Passate le elezioni il capo della Lega Matteo Salvini e quello del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio hanno incontrato separatamente il premier Giuseppe Conte per chiarire la loro posizione in relazione al nuovo scenario politico. Subito dopo poi, mentre Di Maio attendeva l’esito della votazione su Rosseau, Conte è andato al Quirinale a tranquillizzare Sergio Mattarella in merito alla tenuta del governo, che il Presidente della Repubblica ha voluto puntellare per non far precipitare la stabilità del Paese.
Il timore era infatti quello che Matteo Salvini volesse cercare l’incidente per andare ad elezioni e passare all’incasso, diventando premier lui stesso, ma col passare delle ore si è capito invece che la volontà del leader del Carroccio era diversa. A quanto si apprende l’ordine di scuderia arrivato dal Viminale ai leghisti è stato quello di ricucire: “toni bassi, niente attacchi ai 5Stelle e non rispondere alle provocazioni”. Matteo Salvini vuole continuare con il governo e per farlo ha bisogno di ricostruire il rapporto con Di Maio, anche perché, “se lo fanno fuori, non si va avanti”.
Invece adesso bisogna sfruttare il momento per ottenere il massimo risultato, senza sbavature, senza dare alibi. E’ per questo che quando giovedì arriva la notizia della condanna del sottosegretario Edoardo Rixi a 3 anni e 5 mesi per peculato, il leghista rimette immediatamente il suo incarico nelle mani del leader del suo partito e dopo nemmeno 5 minuti Salvini le accetta, “unicamente - dice - per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso”. Intanto, avvisa il segretario del Carroccio, “non nominerò nemmeno mezzo sottosegretario in più, conto che tornino (Rixi e Siri), perché conto sulla loro innocenza”. Subito dopo aver disinnescato la mina Rixi però, Matteo Salvini non perde tempo e detta punto per punto quella che dovrà essere da questo momento in poi l’agenda del governo, per far capire chi comanda. Prima si presenta al ministero dell’Economia con la sua squadra di tecnici e spiega a Tria come dovrà essere impostata la manovra, dicendogli chiaramente che dentro ci dovranno essere tutte le proposte portate avanti dalla Lega, elencate poi in conferenza stampa punto per punto.
Dal M5s “mi aspetto tanti sì” sentenzia. Al primo posto ci sono l’allungamento della pace fiscale, che andrà inserito in finanziaria e poi la Flat Tax, che sarà già sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri. Poi bisogna far partire i cantieri interrompendo per due anni i paletti inseriti nel codice per gli appalti e si stralcia anche il cosiddetto “salva Roma” per il debito della capitale. Quindi la Tav, su cui non si discute più, si fa e basta e stessa cosa per gli inceneritori. Infine, c’è la questione del rimpasto di governo, che Salvini nega ancora di voler chiedere. Però, dice, “è chiaro che su alcuni settori ci sono problemi perché per difendere l’ambiente non puoi bloccare un intero Paese” e perché “i militari meritano copertura politica totale: ho come avuto l’impressione che non tutti si siano sentiti protetti e tagliare gli investimenti sulla difesa è suicida”. Nel mirino ci sono dunque il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e quello della Difesa Elisabetta Trenta, che peraltro è stata recentemente attaccata dal sottosegretario grillino Angelo Tofalo. I vertici del M5s però lo hanno subito sconfessato.