Si tratta del più grande colpo subito dal gruppo estremista da quando il suo fondatore, Osama bin Laden, è stato ucciso nel 2011.
Zawahiri, 71 anni, un chirurgo egiziano su cui pendeva una taglia di 25 milioni di dollari (36 milioni di dollari australiani), ha contribuito a coordinare gli attacchi dell'11 settembre 2001 che hanno ucciso quasi 3.000 persone.
Alcuni funzionari statunitensi, parlando in condizione di anonimato, hanno precisato che gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco con l’utilizzo di droni nella capitale afghana Kabul domenica mattina, alle 6:18 ora locale.
“Ora giustizia è stata fatta e questo leader terrorista non c’è più”, ha detto il presidente Biden, che è in convalescenza dopo essere risultato ancora positivo al COVID-19.
“Non importa quanto tempo ci vorrà, non importa dove ti nascondi, se sei una minaccia per la nostra gente, gli Stati Uniti ti troveranno”.
L’intelligence statunitense ha stabilito con “alta certezza” che l’uomo ucciso fosse Zawahiri, ha confermato ai giornalisti un alto funzionario dell’amministrazione. Sempre secondo le fonti statunitensi nell’attacco non si sarebbero verificate altre vittime.
“Zawahiri ha continuato a rappresentare una minaccia attiva per le persone, gli interessi e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha affermato il funzionario in una teleconferenza.
“La sua morte infligge un duro colpo ad al-Qaeda e degraderà la capacità del gruppo di operare”.
Sulla morte del leader di al-Qaeda negli anni si sono sempre susseguite voci, con diverse segnalazioni sul suo pessimo stato di salute.
La sua morte continua a sollevare dubbi sul fatto che abbia o meno ricevuto asilo o sostegno dai talebani dopo il loro ritorno al potere in Afghanistan nell’agosto dello scorso anno.
Secondo le fonti statunitensi, i funzionari talebani erano comunque a conoscenza della sua presenza nella capitale del Paese.
L’attacco sferrato lo scorso fine settimana, tramite l’utilizzo di droni, è il primo, di cui si è venuti a conoscenza, sferrato in territorio afghano da quando, sempre lo scorso agosto, truppe e funzionari diplomatici statunitensi lasciarono il Paese.
La mossa potrebbe rafforzare la credibilità delle assicurazioni di Washington secondo cui gli Stati Uniti possono ancora affrontare le minacce dall’Afghanistan anche senza una presenza militare nel paese.
Il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha confermato che c’è stato un attacco e lo ha condannato fermamente, definendolo una violazione dei “principi internazionali”.
Zawahiri era succeduto a Osama bin Laden come leader di al-Qaeda dopo anni come principale organizzatore e stratega dell’organizzazione terroristica, ma la sua mancanza di carisma e la concorrenza da parte dei militanti rivali dell’Isis hanno ostacolato la sua capacità di leadership e, fortunatamente, di ispirare attacchi all’Occidente.
Prima di questo attacco, si pensava che Zawahiri si trovasse nell’area tribale del Pakistan o nelle zone interne dell’Afghanistan.
L’ultimo video, pubblicato ad aprile, aveva smentito le voci di una sua presunta morte.
L’amministrazione statunitense ha confermato che aver trovato Zawahiri è stato il risultato di un importante e costante lavoro dell’antiterrorismo. Gli Stati Uniti quest’anno hanno inizialmente individuato la moglie, la figlia e i nipoti di Zawahiri in un rifugio a Kabul, e hanno poi scoperto anche Zawahiri nello stesso luogo.
“Una volta che Zawahiri è arrivato sul posto, non ci risulta che abbia mai lasciato il rifugio”, ha detto il funzionario dell’amministrazione Usa.
È stato poi visto più volte affacciarsi sul balcone, dove è stato infine colpito. A quanto pare, comunque, Zawahiri in questo periodo avrebbe continuato a produrre video e alcuni potrebbero essere pubblicati dopo la sua morte.
Nelle ultime settimane, Biden aveva convocato i funzionari per esaminare i dati dell’intelligence. Dopo costanti aggiornamenti negli scorsi mesi, il 1° luglio sarebbe stato informato di una possibile operazione, proposta dai leader dell'intelligence.
Il 25 luglio, il presidente degli Stati Uniti avrebbe poi ricevuto un rapporto aggiornato e autorizzato l’attacco, una volta che si sarebbe presentata l’opportunità.
Una forte esplosione ha echeggiato a Kabul domenica mattina presto.
“Una casa è stata colpita da un razzo a Sherpoor. Non ci sono state vittime perché la casa era vuota”, aveva detto, all’inizio, Abdul Nafi Takor, un portavoce del ministero dell’Interno.
Il tragico curriculum criminale di Zawahiri lo ha visto protagonista, insieme ad altri membri di al-Qaeda, della pianificazione dell’attacco del 12 ottobre 2000 alla nave da guerra USS Cole in Yemen, un attacco che ha causò la morte di diciassette marinai statunitensi e il ferimento di più di altri trenta.
Ayman al-Zawahiri è stato incriminato negli Stati Uniti per il suo ruolo negli attentati del 7 agosto 1998 alle ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania che hanno ucciso 224 persone e provocato il ferimento di più di cinquemila.
Sia Osama bin Laden che Zawahiri sono sfuggiti alla cattura quando le forze della Coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno rovesciato il governo talebano dell’Afghanistan alla fine del 2001 in seguito agli attacchi dell’11 settembre agli Stati Uniti.