BEIRUT - “Il nemico israeliano ha preso di mira migliaia di cercapersone e ha così violato tutte le leggi... ha superato tutte le linee rosse”, ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah, nel suo discorso televisivo. “Quello che ha fatto in Israele” facendo esplodere cercapersone e walkie talkie colpendo i civili “è una dichiarazione di guerra contro la sovranità del Libano, è un atto di guerra”, ha aggiunto Nasrallah. 

Un’intensa serie di attacchi aerei israeliani si è registrata nel sud del Libano in corrispondenza dell’inizio dell’atteso discorso televisivo del leader di Hezbollah, riferiscono media libanesi. Le sirene d’allarme vengono attivate di continuo oggi, praticamente ogni venti minuti, in Galilea per il lancio di razzi e droni dal Libano, come mostra la bacheca dell’esercito israeliano.  

In mattinata i militari hanno reso noto che diversi droni carichi di esplosivo hanno colpito la comunità settentrionale di Ya’ara, nella Galilea occidentale, ferendo otto civili. Altri ordigni hanno colpito la comunità settentrionale di Beit Hillel, nei pressi di Kiryat Shmona causando incendi. 

Il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie di ieri, è salito a 37 morti, secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità libanese. In precedenza, gli Hezbollah libanesi avevano annunciato la morte tra ieri sera e questa mattina di 20 membri, uccisi secondo una fonte vicina alla formazione filo-iraniana in esplosioni di walkie-talkie attribuite a Israele.  

Fonti vicine a Hezbollah hanno riferito alla tv saudita al Hadath che mesi fa il gruppo fondamentalista ha ricevuto un carico che includeva IC-V82 e cercapersone da due fonti diverse: “Gli apparecchi esplosi mercoledì erano in possesso di membri incaricati di organizzare eventi religiosi (Ashura), cerimonie commemorative e funebri, a differenza dei cercapersone che erano nella disponibilità di quadri, leader di partito e altri membri dell’organizzazione”. Le vittime sono state colpite dagli scoppi soprattutto agli occhi, alle mani e ai genitali.   

Al Hadath riferisce che Hezbollah ha arrestato diverse persone per interrogarle in seguito alle esplosioni, tra cui il fratello di un membro anziano del gruppo sciita filo-iraniano. Anche il responsabile per gli ordigni del partito di Dio sarebbe finito in manette per essere sottoposto a interrogatorio. Intanto l’esercito libanese sta facendo detonare i device dei miliziani e ha chiesto ai cittadini di denunciare qualsiasi ordigno e di non avvicinarsi.  

“Dio è invincibile e si vendica e il criminale sarà sicuramente punito in modo giusto” è quanto ha affermato il presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, dopo le esplosioni, attribuite a Israele. Senza nominare esplicitamente lo Stato ebraico, Pezeshkian ha espresso vicinanza al Libano, dopo il “terrore di massa perpetrato dal regime terroristico facendo esplodere dispositivi di comunicazione senza fare distinzioni tra civili e altri”, in un messaggio su X dove condanna “l’atroce crimine”. 

Secondo fonti del New York Times, la Bac Consulting, che avrebbe fornito migliaia di cercapersone esplosi martedì durante un attacco contro i membri di Hezbollah, è una società di facciata israeliana. Tre funzionari dei servizi segreti informati sull’operazione hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere il fatto che i produttori dei cercapersone erano ufficiali dell’intelligence di Gerusalemme.