Nell’ambito delle celebrazioni per il 25 aprile, la FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie) ha organizzato un cineforum speciale presso il Gumbramorra Hall dell’Addison Road Community Centre a Marrickville.

In programma, la proiezione de Il leone del deserto (Lion of the Desert), film epico del 1981 diretto da Moustapha Akkad e interpretato da Anthony Quinn nel ruolo del leader libico della resistenza Omar al-Mukhtar.

Il film racconta la lotta eroica di Mukhtar contro il colonialismo italiano negli anni ’20 e ’30, durante la brutale repressione attuata dal generale fascista Rodolfo Graziani, interpretato da Oliver Reed, su ordine diretto di Benito Mussolini.

All’uscita, Il leone del deserto fu accolto con favore all’estero ma suscitò polemiche accese in Italia, dove venne immediatamente vietato nel 1982.

La motivazione ufficiale parlava di “lesa dignità dell’esercito italiano”, ma fu evidente che il vero nodo fosse la rappresentazione cruda e documentata dei crimini coloniali italiani in Libia.
La censura rimase in vigore per quasi tre decenni.

Solo nel 2009, in occasione della visita ufficiale di Gheddafi in Italia, il film fu trasmesso da un canale televisivo privato.

Ed è stato solo nel settembre 2024, dopo 43 anni, che il Ministero della Cultura ha concesso ufficialmente il nulla osta alla distribuzione cinematografica.

Oggi, Il leone del deserto è considerato da molti studiosi e attivisti uno strumento potente per fare luce su un passato rimosso.

Nelle scuole, nelle università e nei cineforum indipendenti, il film viene usato per discutere di colonialismo, razzismo e memoria storica.

Il pubblico italiano è diviso: se da un lato persistono nostalgie e resistenze, dall’altro cresce una nuova consapevolezza, soprattutto tra le giovani generazioni.

Durante la presentazione dell’evento, Sonja Sedmak della FILEF ha dichiarato: “La FILEF celebra ogni anno la Liberazione del 25 aprile, ricordando la vittoria della Resistenza sul nazifascismo. Una vittoria che ha dato origine alla Repubblica italiana e a una Costituzione fondata sui valori di democrazia e lavoro.
In questo spirito, vogliamo rendere omaggio anche alla resistenza dei popoli aborigeni in Australia, iniziata nel 1788 con l’invasione del loro Paese, e che continua ancora oggi con il sostegno di molti australiani non-indigeni. È una lotta che si rafforza ogni anno di più”.

La FILEF ha organizzato un incontro che si è rivelato un momento collettivo di memoria, confronto e solidarietà tra popoli, in cui la Resistenza si è mostrata come valore universale.