Ovvero del capitano gigliato morto a Udine il 4 marzo 2018 per un congenito malanno cardiaco a 31 anni e del centrocampista danese cui è stato impiantato un pacemaker dopo l’arresto cardiaco avvenuto nell’Europeo del 2021.

La preoccupazione, fortissima, acuita dalla disperazione di quanti erano sul campo, s’è lentamente attenuata dopo le notizie che il ragazzo era tornato vigile e respirava autonomamente. La tac ha escluso danni neurologici e cardiologici. Ma che si sia trattato di cosa serissima, lo si desume dal fatto che è ricoverato in terapia intensiva sotto sedazione. Per la comunità viola una maledizione al pensiero della precedente tragedia. Logicamente la partita fra Fiorentina e Inter è stata rinviata con l’avallo della Lega. E belle sono apparse le dichiarazioni del presidente nerazzurro Marotta: “Di fronte alla salute di un ragazzo di 22 anni, non abbiamo minimamente pensato al recupero della gara”.

Ci si chiede cosa può essere accaduto. Qualche minuto prima del malore, Bove e Dumfries erano entrati in contatto nell’area viola dopo una trattenuta reciproca. Poi il giocatore s’è avvicinato alla sua panchina per lamentare qualche problema (alla milza?) e cambiare la maglia strappata, per qualche secondo è rimasto anche a torso nudo. A distanza di pochi secondi il crollo a terra, cui hanno fatto seguito il massaggio cardiaco del medico sociale in campo e l’uso del defibrillatore in ambulanza. L’età gioca a suo favore.

Il Napoli si è preso gli spiccioli della pagina sportiva con la vittoria a Torino che vale un allungo importante. Finalmente decisivo Kvaratskhelia, che ha sfiorato il gol in due occasioni, ha firmato l’assist per il gol di McTominay e fatto ammonire due avversari. Ma il risultato sta stretto agli uomini di Conte, frenati dalle strepitose parate di Milinkovic-Savic. All’ombra del Vesuvio si può parlare di corsa scudetto. La classifica sarà condizionata a lungo dal rinvio di Fiorentina-Inter e dal recupero di Bologna-Milan. Chissà se la doppia vittoria dei rossoneri di Fonseca a Bratislava in Champions e al Meazza sull’Empoli rappresenterà la svolta d’una stagione a intermittenza. Inaspettata la sconfitta della Lazio a Parma dove il Var ha deciso il risultato cancellando giustamente due reti ai biancocelesti oltre a un rigore senza radici. In serata la Juventus s’è vista raggiungere dal Lecce al 93’ da un gol di Rebic che ha pareggiato la rete di Cambiaso, ottenuta con un tiro deviato da Gaspar. E il risultato non è solo legittimo, ma toglie qualcosa ali salentini, protagonisti d’una splendida partita, la più bella della stagione, sotto la regia di Giampaolo. Per i bianconeri l’ennesimo pareggio, figlio di un gioco asfittico.