L’appuntamento è al bar Reggina, nel quartiere di Almagro. La scelta è strettamente logistica, ma il nome del locale – che ricorda la Calabria – è sicuramente di buon auspicio.
Seduta a un tavolo, ci aspetta Liliana Brusca, presidente dell’Asociación Cetrarese San Benedetto Abate, nata nel 1980 su iniziativa di alcune famiglie originarie di Cetraro (Cosenza), classico borgo medievale arrampicato sulla collina, con “finestra vista mare”. Ci mostra il libro “Pane, mare e mani – Historias de inmigrantes italianos en Argentina” (Ediciones El Escriba), uscito nel 2020, per i 40 anni dell’associazione.
Un’iniziativa nata in pandemia, quando tutte le attività erano bloccate, e che raccoglie le memorie dei soci: quelli nati in Italia come i loro discendenti.
“Il titolo è un omaggio a tutti coloro che hanno attraversato il mare per cercare il pane e hanno costruito una casa con le loro stesse mani”, spiega Liliana.
In pratica, la sintesi estrema della vita di tre milioni di calabresi che nella prima metà del ‘900 migrarono in Argentina.
“Tante storie singole, quelle di 60 famiglie cetraresi – dice la presidente – e una grande storia collettiva: quarant’anni di vita associativa”.
E poi poesie in dialetto calabrese e in spagnolo e ricette tipiche “di come si faceva quando vivevamo ancora a Cetraro”.

Liliana Brusca (destra) insieme ai giornalisti de Il Globo durante l'intervista
L’associazione nasce intorno al desiderio di un gruppo di paesani di Cetraro che volevano portare in Argentina un’immagine del patrono del paese, San Benedetto Abate. Una necessità identitaria, prima ancora che religiosa: avere la statua del santo significava ricongiungersi con le proprie radici. Dal 2003 la statua è custodita nella parrocchia di Nuestra Señora del Monte Carmelo, a Ramos Mejías, città della provincia di Buenos Aires dove ha sede l’associazione.
“La sede attuale, comprata nel 2014, è uno splendido centro culturale – dice orgogliosa Liliana –, nel quale lavoriamo per diffondere i valori di un’italianità che si è intrecciata in modo indissolubile con la cultura argentina”.
È in nome di questi valori che l’associazione si dedica ad attività sociali, in particolare donazioni in cibo a comedores della zona, mense popolari che offrono pasti caldi a persone in condizioni di vulnerabilità. Tanto che il Comune de La Matanza, nella zona ovest dell’area metropolitana di Buenos Aires, la riconosce come ente di pubblica utilità e l’ha inserita nella consulta municipale che propone interventi di miglioria a livello cittadino.
“E perché l’inclusione non resti solo un buon proposito – sottolinea Liliana, che è avvocata e particolarmente attenta ai diritti delle persone – il 23 ottobre 2022 abbiamo realizzato il primo incontro Lazos de italianidad (legami di italianità) dove abbiamo consegnato tessere associative a ragazzi minorenni, che vogliamo coinvolgere per favorire il ricambio generazionale, e a persone con disabilità, per promuovere la loro partecipazione alle attività sociali”.
Nella sede si tengono corsi di italiano, arte, yoga, teatro, arti marziali, fitness, tecniche di rianimazione cardio-polmonare e una fiera di artigianato, aperta agli imprenditori della zona per fare conoscere e vendere i loro prodotti.
Fa inoltre parte della FACA (Federación de Asociaciones Calabresas en Argentina), FACIA (Federación Asociaciones Católicas Italianas en Argentina) ed è iscritta all’albo delle organizzazioni no profit della Regione Calabria, proprio per il suo valore culturale.
“E siamo in prima fila – dice Liliana – ogni volta che si presenta l’occasione di partecipare a feste patronali o manifestazioni in cui celebrare la nostra identità italiana, calabrese e argentina”.
Per informazioni, è possibile visitare la pagina Facebook dell'Asociación Cetrarese San Benedetto Abate.