CANBERRA - Il mercato nero del tabacco continua a erodere le entrate fiscali, infliggendo un colpo da 8,2 miliardi di dollari al bilancio federale nei prossimi quattro anni.
È quanto emerge dal’aggiornamento di metà anno fiscale dei conti presentato dal ministro del Tesoro Jim Chalmers, che rivede al ribasso le previsioni di gettito dell’accisa sul tabacco a fronte di un calo persistente delle vendite legali.
Secondo il Mid-Year Economic and Fiscal Outlook, la revisione riflette “un declino continuo e marcato del consumo legale di tabacco”. Un dato che, in teoria, sarebbe coerente con l’obiettivo di salute pubblica perseguito negli ultimi decenni attraverso aumenti progressivi dell’accisa. Il problema, però, è che il calo delle entrate non è stato accompagnato da una riduzione comparabile del numero di fumatori.
La settimana scorsa, il commissario governativo incaricato di contrastare il commercio illecito di tabacco ha stimato che fino al 60 per cento delle sigarette vendute in Australia provenga ormai dal mercato nero. Gli aumenti dell’accisa hanno portato il prezzo delle sigarette vendute legalmente fino a 50 dollari a pacchetto, spingendo molti consumatori verso prodotti illegali reperibili anche a 15 dollari.
Le conseguenze sono molteplici: peggioramento degli esiti sanitari, rafforzamento della criminalità organizzata e un impatto negativo sulle finanze pubbliche. Il nuovo taglio alle previsioni di gettito si aggiunge a una revisione al ribasso di 6,9 miliardi già registrata nel bilancio di marzo.
Dopo il picco raggiunto nel 2019-20, quando l’accisa garantiva 16,3 miliardi di dollari all’anno, le entrate sono scese fino a una stima di 5,5 miliardi per l’esercizio in corso. Le proiezioni indicano un’ulteriore flessione, fino a 4,4 miliardi nel 2028-29, delineando una tendenza strutturale che preoccupa il Tesoro.
Chalmers ha riconosciuto che il tabacco illegale rappresenta una sfida seria, ma ha respinto le richieste di ridurre l’accisa per contrastare il fenomeno. “Non crediamo che un taglio della tassa sul tabacco, come proposto da British American Tobacco e da altri, risolverebbe il problema”, ha detto ai giornalisti, ribadendo la linea del governo.
Negli ultimi due bilanci, l’esecutivo ha stanziato 350 milioni di dollari per rafforzare le attività di contrasto, e Chalmers ha anticipato ulteriori risorse per agenzie come la Border Force, con l’obiettivo di colpire le reti criminali. “Prendiamo questa sfida molto sul serio e sappiamo che dovremo fare di più”, ha aggiunto, citando consultazioni in corso con il ministro degli Interni Tony Burke e la prospettiva di un confronto con stati e territori.
Resta aperta la questione di fondo: senza un riequilibrio tra obiettivi sanitari, contrasto alla criminalità e sostenibilità delle entrate, il buco lasciato dal tabacco illegale rischia di diventare una componente stabile del bilancio federale.