CANBERRA - È orgoglioso e soddisfatto del traguardo raggiunto: da giovedì scorso, primo luglio, il versamento obbligatorio per la  Superannation è passato dal 9,5 al 10 per cento. Un simbolico numero tondo sulla strada di quel 15 per cento che l’ex primo ministro Paul Keating aveva indicato come il livello ideale per garantire un adeguato – in termini finanziari – pensionamento.

Ci vorranno ancora anni, dato che il traguardo non rientra nei piani di bilancio, ma perlomeno si è superato l’impasse alla graduale crescita, che era stato imposto dal governo Abbott nel 2014.

Keating, l’ideatore della Superannuation obbligatoria, in un’intervista concessa al quotidiano The Australian, ha paragonato, per importanza, la ‘sua’ riforma a quella del Medicare, due simboli - a suo dire - di una società australiana più giusta ed egalitaria.

L’ex capo di governo laburista ha descritto il primo di luglio di quest’anno come uno ‘storico momento’ per il Paese. Un momento che “riflette la maturità della forza lavoro, che ha accettato di mettere da parte il 10 per cento del suo salario per garantirsi un migliore pensionamento”.

Scott Morrison ha resistito alle pressioni di numerosi colleghi del mondo imprenditoriale ed ‘esperti’ economici e ha mantenuto l’impegno, dopo l’approvazione in Aula durante il governo Gillard, di riprendere il cammino verso una trattenuta del 12 per cento da raggiungere entro  il 2025.

L’incremento è stato accordato nonostante che lo scorso anno una revisione al programma sui fondi pensione, affidata all’ex funzionario del Tesoro Mike Callaghan, fosse giunta alla conclusione che la trattenuta del 9,5 per cento, in vigore fino a mercoledì scorso, fosse perfettamente adeguata e sostenibile, in un’ottica economica anche a lungo termine, sia per le aziende sia per i lavoratori.

Lo studio era stato criticato dai laburisti, dai sindacati e dal settore dei fondi pensione che avevano accusato i ‘revisori’  di aver ragionato basandosi su dati e previsioni formulate apposta per arrivare alla conclusione che volevano, cioè di evitare il previsto aumento della trattenuta che aveva già passato l’esame del Parlamento prima dell’arrivo del governo Abbott, che aveva congelato il tutto per riportare sotto controllo le spese di gestione.

Keating ha ‘disegnato’ il progetto della Superannuation ancora quando era ministro del Tesoro del governo Hawke e l’ha reso una realtà, nel 1992, mentre era alla guida del governo. Un anno prima, nel periodo trascorso sui ‘backbenches’, prima di lanciare la sfida a Hawke per la leadership, aveva proposto il traguardo del 12 per cento entro il 2000, mentre l’obiettivo del 15 per cento era stato fissato nel budget del 1995.

L’ex primo ministro ha dichiarato che l’essere riuscito a convincere gli ex colleghi laburisti e la Coalizione di fissare il traguardo del 12 per cento entro il 2025 è il più importante contributo  che ha dato al Paese dal momento della sua uscita dal Parlamento nel 1996.