È una delle regioni più piccole e meno popolate, seconda solo alla Valle d’Aosta. Eppure il Molise c’è. Anche in Argentina. Ed è particolarmente attivo nel mondo dell’associazionismo. Ne abbiamo parlato con Micaela Spinoso e Guillermo Telquer, rispettivamente segretaria e presidente dell’Unione Regionale del Molise di Mar del Plata, nella provincia di Buenos Aires.
“La nostra associazione nasce nel 1989, con le stesse motivazioni di tante altre – spiega Micaela –. Il bisogno dei paesani di ritrovarsi, mantenere viva la cultura, le tradizioni, i balli, la religiosità e rivivere un po’ l’atmosfera della nostra regione”. Da qui è nata la necessità di avere una nostra sede anche a Mar del Plata.
“La città è stata una delle mete preferite dell’immigrazione italiana – aggiunge il presidente –. I nostri compatrioti trovavano lavoro nel porto, che quest’anno festeggia un secolo di vita”.
Fino al 1963, il Molise non era una regione autonoma, ma era unito all’Abruzzo. Esiste un’identità molisana condivisa in Argentina? E in cosa si manifesta? “Sicuramente nella gastronomia, a cominciare dalla pasta e fagioli – afferma Micaela –. Tipico piatto invernale, nutriente e povero”. Un pieno di energia e proteine a basso costo per i lavoratori del porto. Per non parlare dei mitici cavatelli, o cuzzetielle, pasta fresca incavata, la cui origine risale al XIII secolo. L’incavatura è ottenuta in lavorazione, grazie all’abilità delle mani e al movimento coordinato di indice e medio.
“E poi i balli, di gruppo e di coppia, come la quadriglia, la saltarella e la zumbarella – aggiunge Micaela –. E la canzone Rosabella del Molise, composta da un molisano”.
Tra le attività dell’associazione, oltre ai classici corsi di italiano e le riunioni sociali, c’è l’adesione a “Cammina, Molise!”, una manifestazione nata in Italia nel 1995, quando un gruppo di molisani residenti a Roma decisero di creare ogni anno dei percorsi a piedi per riscoprire i borghi e i paesaggi della loro regione. “Da sei anni aderiamo anche noi e organizziamo una camminata qui a Mar del Plata – spiega Micaela –. Arrivano rappresentanti delle organizzazioni molisane di tutta l’Argentina”. Dal 24 al 26 marzo scorso, così, il popolo italo-molisano-argentino si è riunito, ha ballato, cantato e camminato a piedi fino alla Laguna de los Padres, a 12 kilometri dal centro di Mar del Plata (qui sotto, una quadriglia improvvisata durante l'escursione).
In fondo, camminare è ciò che hanno sempre fatto i migranti. “Ed è un’attività inclusiva, per tutti” dice la segretaria dell’associazione. Interviene Guillermo: “Nonni e nipoti camminano insieme e, passo dopo passo, emergono racconti, storie di vita, di sacrifici e di speranza. Si parla italiano, dialetto, castellano. Questo patrimonio non deve andare perduto”.
L’attività dell’Unione Molisana testimonia dunque una grande attenzione per la vita della comunità in Argentina, ma anche un continuo confronto con quanto accade in Italia. E un’apertura alla diaspora molisana nel mondo: l’associazione è in contatto con altre realtà in America del Nord, a Montreal e in Baja California.
Per informazioni: www.facebook.com/urmolise, tel. 0223-15-339-7017 (dalle 15 alle 19, da lunedì a sabato).