BUENOS AIRES – Un torneo di scacchi aperto a tutti, dove ogni partecipante gioca con la “bandiera” del Paese d’origine della sua famiglia. È l’idea venuta a Nicolás Nicosia tre anni fa e che si è subito trasformata, nel 2023, nel primo “mundialito” di scacchi di Buenos Aires. Ora torna, per la terza edizione consecutiva, venerdì 4 luglio, alle 19, nella sede dell’Ugab (Unión general armena de beneficencia, Armenia, 1322).
Nicolás è siciliano d’origine, incallito giocatore di scacchi, istruttore e arbitro internazionale della disciplina. “Per me gli scacchi sono una passione e una fonte di lavoro”, dice.
Il torneo segue le regole delle gare ufficiali, anche perché ha ricevuto l’appoggio della Fada, la federazione argentina di scacchi. “Sono previste sette ronde e tutti le giocano tutte – spiega –. Vince chi ottiene più punti”.
Nella prima edizione, nel 2023, vinse un italiano, Franco López Maffia. “L’anno scorso abbiamo introdotto la categoria ‘ragazzi’, minori di 12 anni – sottolinea Nicolás –. Per gli adulti vinse Carlos Axarlián, un armeno, mentre per i ragazzi salì sul podio Ramiro Toffoletto, che è anche campione argentino juniores”.
Quest’anno la categoria giovanile è stata ulteriormente spezzata in due: under 12 (che non paga quota di partecipazione), da 12 a 18 anni non compiuti (5.000 pesos) e maggiorenni (10.000 pesos).
Ci si iscrive con un modulo online, ma sarà possibile anche farlo il giorno stesso, direttamente sul posto, per favorire al massimo le adesioni. Per ora si sono già iscritte una quarantina di persone.

Il flyer del torneo.
L’arrivo dei partecipanti è previsto tra le 18,30 e le 19, quando si inizierà a giocare. Si prevede di terminare massimo alle 22, con la proclamazione e premiazione di vincitori. Tutti riceveranno un diploma di partecipazione e, per chi salirà sul podio, una medaglia.
Qualche aneddoto divertente delle passate edizioni? “Alcuni giocatori non sanno decidere sotto quale bandiera giocare – dice Nicolás –. Perché la loro famiglia ha origini diverse che si sono fuse in Argentina”.