BUDAPEST – Alle elezioni comunali della capitale ungherese il partito conservatore del premier Viktor Orbán è stato sconfitto dall’opposizione di centrosinistra. Circa otto milioni di ungheresi sono stati chiamati alle urne per eleggere i sindaci e Consigli comunali di circa 3000 località.
A Budapest, il candidato dei Verdi, Gergely Karácsony, ha ottenuto il 51% delle preferenze, mentre István Tarlós, sindaco della città dal 2010 e sostenuto da Orbán, si è fermato al 44%. Secondo i risultati parziali, l’opposizione avrebbe conquistato anche altre città, mentre Fidesz, il partito di governo guidato da Orbán, sarebbe in testa nei piccoli centri.
“Traghetteremo la città dal ventesimo al ventunesimo secolo – sono state le prime parole di Karácsony come primo cittadino –. Budapest sarà verde e libera, la riporteremo in Europa”. Il neosindaco ha paragonato la sua vittoria a quella ottenuta dall’opposizione turca a Istanbul, dove il Chp aveva sconfitto il partito di governo guidato dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.
In questa tornata elettorale, le opposizioni ungheresi speravano proprio di intaccare il predominio di Fidesz, soprattutto nella capitale. A questo fine, tutti i partiti d’opposizione, indipendentemente dall’orientamento politico, hanno optato per una scelta strategica senza precedenti nella storia politica del Paese, formando una singola lista con candidati unici. Nella capitale le opposizioni hanno anche siglato un patto di desistenza con la formazione nazionalista di destra Jobbik.
Il cambio di rotta nella capitale e in altre 11 città – tra cui Pecs, Miskolc, Szombathely ed Eger – segna la rottura di un blocco di potere che sembrava inattaccabile. Il premier Orbán ha comunque sottolineato che il suo partito ha vinto nelle campagne e “rimane la principale forza politica del Paese”.