CANBERRA – Il Partito laburista potrebbe abbandonare il suo controverso obiettivo di una riduzione del 45% delle emissioni di gas serra entro il 2030, nel timore di non avere abbastanza tempo per conseguire questo target anche nel caso che dovesse vincere le elezioni federali del 2022.
“Il Partito sta esaminando tutte le sue piattaforme politiche. In questo ambito, dobbiamo assicurarci  di essere in grado di conseguire l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050. Quest’ultimo è l’obiettivo più importante da raggiungere che deve avere la precedenza su qualsiasi altro target”, ha dichiarato l’assistente portavoce dell’opposizione federale ai Cambiamenti climatici, Pat Conroy.
L’ALP sta ancora facendo i conti con l’inaspettata sconfitta elettorale dello scorso maggio, determinata da forti perdite di consensi nei seggi con forte presenza di lavoratori mineraria, soprattutto in Queensland e in Tasmania. 
Gli analisti del Partito hanno da tempo indicato nell’incapacità dell’allora leader Bill Shorten di quantificare i costi della sua politica sulle emissioni come una delle ragioni principali della sconfitta. 
In questo quadro,  si può leggere l’intervento di Conroy e del portavoce laburista all’Energia, Mark Butler, secondo cui “bisogna introdurre modifiche alla nostra linea politica, ma il Partito rimane profondamente impegnato  nella lotta ai cambiamenti climatici e per il rispetto del trattato di Parigi”.