In seguito all’annuncio il ministro della Difesa Richard Marles ha ribadito che i partner di AUKUS stanno lavorando speditamente per aiutare l’Australia ad acquisire sommergibii a propulsione nucleare.
Nell’ambito della richiesta di bilancio per la difesa fatta dall’amministrazione Biden pubblicata martedì, la Marina americana ha confermato che ordinerà solo uno dei sommergibili ad attacco rapido nel 2025, anziché due, al fine di raggiungere un risparmio di 4 miliardi di dollari Usa.
Gli Stati Uniti non hanno preventivato di finanziare la costruzione di due sottomarini della classe Virginia all’anno fino al 2028, mentre si attende la consegna all’Australia del suo primo sommergibile a propulsione nucleare nel 2030, al quale ne seguiranno almeno altri due.
Si prevede quindi che l’Australia riceverà sommergibili a propulsione nucleare di nuovo progetto da realizzarsi nel Regno Unito, prima che gli altri vengano costruiti nei cantieri di Adelaide all’inizio degli anni ’40.
Le unità della classe Virginia, che dovrebbero essere consegnate quest’anno in America, stanno osservando un ritardo di oltre 30 mesi, informa Michael McCord, segretario ai Controlli e direttore finanziario della Difesa statunitense.
Una dozzina di ordini rimangono in sospeso.
“Abbiamo già avuto alcuni investimenti iniziali per la base industriale dei sommergibili, era una priorità nel budget dell’anno scorso, e, ancora una volta, non abbiamo ancora quei fondi, quindi questo è un problema”, ha detto McCord.
La richiesta di bilancio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden per il 2025 include anche 11 miliardi di dollari per ulteriori investimenti nei prossimi cinque anni per l’industria nazionale delle unità sottomarine.
L’Australia contribuirà con 3 miliardi di dollari all’industria sottomarina statunitense al fine di aumentare il tasso di produzione.
Marles ha confermato che Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna mantengono l’impegno preso nell’ambito del patto AUKUS.