Significato e origini

Con la Pasqua e il Natale, Pentecoste costituisce una delle feste più importanti del calendario liturgico.

Il periodo pasquale di gioia inizia la mattina della domenica di Pasqua e non finisce fino a cinquanta giorni dopo, ossia la settima domenica dopo, con la Pentecoste. Infatti, il termine deriva dalla parola greca pentecosté che significa “cinquantesimo giorno”.

In questo giorno si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Si celebrano inoltre l’istituzione della Chiesa di Roma, i doni dello Spirito Santo e la missione di annunciare il Vangelo in tutto il mondo.

Ma chi o cosa è lo Spirito Santo? Per la Bibbia lo Spirito ruah (femminile) è colui che dona la vita. Spesso è paragonato al vento, al soffio, al respiro, come simbolo della libertà. Altre volte, invece, come il fuoco, simbolo della forza, della passione. E, secondo l’insegnamento tradizionale, e seguendo un testo di Isaia, sarebbero sette i doni che offre: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Questi si riceverebbero tramite il Battesimo e confermati dal sacramento della Cresima.

Per gli ebrei, il significato della Pentecoste si è evoluto nel corso della loro storia. Inizialmente, era una festa agricola di ringraziamento a Dio per i doni della terra: coincideva con l’inizio della mietitura del grano e i primi frutti. Poi, “Shavuot”, com’era chiamata all’epoca, veniva celebrata sette settimane dopo Pesach (Pasqua) che ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù egiziana. In questo periodo ci si asteneva da qualsiasi lavoro, ed era previsto il pellegrinaggio degli uomini a Gerusalemme. Più tardi divenne un ricordo del dono delle Tavole della Legge di Dio a Mosè sul monte Sinai. 

Nei Vangeli, secondo la profezia di Giovanni il Battista, il Cristo sarebbe venuto a battezzare “in Spirito Santo e fuoco”. Nella tradizione cristiana si attribuisce a Tertulliano – scrittore romano, filosofo e apologeta cristiano, vissuto tra il 155 e il 230 d.C.) la prima testimonianza della Pentecoste come festa dello Spirito Santo, osservata cinquanta giorni dopo la Pasqua.

Ora, la festa di Pentecoste è celebrata non solo dalla Chiesa cattolica, ma anche da quella ortodossa e dalle chiese protestanti.

In alcuni Paesi europei, un tempo si facevano volare delle colombe dai tetti delle chiese. Si gettavano, poi, carboni accesi come simbolo della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli.

Alcuni credono che, raccogliendo la rugiada durante la vigilia di questa ricorrenza e dandola agli animali cosparsa sul pane, questi venissero protetti dalle malattie.

Alla fine del IV secolo, la Pentecoste era una festa solenne, durante la quale veniva conferito il Battesimo a chi non aveva potuto riceverlo durante la Veglia pasquale. All’inizio del XX secolo, fu eliminato il lunedì di Pentecoste, che tuttavia è conservato come festa in Francia e nei Paesi protestanti.

Oggi potremmo dire che lo Spirito Santo è quella energia interiore misteriosa che ti dà il coraggio di camminare e di continuare a guardare con speranza il futuro.

Simbologia e usanze

Lo Spirito Santo non ha una raffigurazione corporea ma viene simboleggiato, di solito, con una colomba, o con il vento o con delle fiamme di fuoco.

Molti quadri rappresentano così la scena, e da questa iconografia nasce la tradizione, nelle chiese, di far cadere dall’alto dei petali di rosa.

A Orvieto, fin dall’epoca medievale, viene celebrata la festa detta “della Palombella”, la discesa di una colomba bianca sulla piazza del Duomo nel giorno di Pentecoste.

La Palombella viene fatta scendere lungo un cavo tirato, dalla chiesa di San Francesco al Cenacolo allestito sul sagrato del Duomo. Se il suo percorso è lineare, l’anno sarà buono.

Anticamente la colomba veniva lasciata libera di volare all’interno della Cattedrale. Questa tradizione risale al 1404 e nacque per volontà della nobile famiglia dei Monaldeschi.

In Sicilia, a Gangi, la suggestiva Festa di Pentecoste ha luogo nella giornata di lunedì con una solenne processione in cui vengono fatte sfilare per le vie della cittadina circa 40 statue di santi, portate a spalla.

Dopo il lungo tragitto che porta al Santuario si svolge la “corsa dei Santi” (o “miracoli”), una vera e propria corsa, nello spazio che separa il cancello dal portone della chiesa, per poi entrare e rendere omaggio alla sacra immagine dello Spirito Santo, protettore di Gangi. Simbolica anche la fiaccolata della sera antecedente la processione.

Da anni a Roma si ripete l’incantevole evento della Cascata di petali di rose al Pantheon, nel giorno di Pentecoste. Dopo la celebrazione della S. Messa, i Vigili del fuoco di Roma fanno cadere dall’oculus della cupola migliaia di petali di rose colore rosso sgargiante a ricordare la discesa dello Spirito Santo e la nascita della Chiesa.