CANBERRA - Nel terzo trimestre l’economia ha mostrato una certa tenuta grazie a una robusta spesa pubblica per infrastrutture e sussidi, ma le famiglie continuano a soffrire il deterioramento del loro potere d’acquisto.

Secondo i dati pubblicati mercoledì dall’Australian Bureau of Statistics, il prodotto interno lordo (PIL) è cresciuto dello 0,3%, trainato principalmente da progetti infrastrutturali e dagli sconti sulle bollette energetiche finanziati dal governo. I consumi delle famiglie hanno continuato a scendere e gli investimenti delle imprese restano deboli, con un calo dello 0,3% del PIL pro capite, in rosso per il settimo trimestre consecutivo.

Nonostante il PIL sia cresciuto per 12 trimestri consecutivi, l’incremento non è sufficiente a tenere il passo con la crescita demografica, lasciando molti australiani con un potere d’acquisto ridotto.

Nel secondo trimestre, la crescita era stata ancora più debole, pari allo 0,2%, rendendo il dato annuale fino al 30 giugno 2024 il più basso mai registrato, escluso il periodo della pandemia. Al di fuori del periodo dell’emergenza COVID, quello di oggi rappresenta il peggior risultato annuale dai tempi dellla recessione dei primi anni ’90.

Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha sottolineato che i contributi volti a soddisfare la domanda pubblica sono stati fondamentali per evitare un rallentamento ancora più marcato. “La crescita sarebbe stata ancora più debole senza il contributo della spesa pubblica”, ha dichiarato, aggiungendo che il 60% di questa crescita è attribuibile a stati e amministrazioni locali, mentre il governo federale ha fatto la sua parte con una forte spesa nel settore della Difesa.

La scorsa settimana, la governatrice della Reserve Bank of Australia, Michele Bullock, aveva avuto parole di approvazione per il budget e la forte spesa pubblica contenutavi, affermando che senza la spesa del governo la situazione economica sarebbe peggiore. Bullock aveva inoltre difeso la crescita dell’occupazione nel settore pubblico, sottolineando l’importanza di ruoli come insegnanti, infermieri e operatori dell’assistenza agli anziani. “Sono tutte figure essenziali di cui abbiamo bisogno”, aveva detto.