PARIGI - Primo ministro, sindaco di Parigi, presidente per due mandati: il gollista Jacques Chirac, scomparso all’età di 86 anni, è stato uno dei protagonisti della vita politica francese. Pragmatico, tenace, capace di rialzarsi dopo le sconfitte, pieno di calore umano ma anche molto riservato nella sua vita privata, si era da tempo ritirato dalla scena politica per motivi di salute, ma da anni figurava come uno dei leader più amati dai francesi. Forse perchè, come aveva notato la figlia Claude nel 2016, incarnava sia le virtù che i difetti dei suoi compatrioti. 
Nato a Parigi il 29 novembre 1932, Chirac era figlio di un impiegato di banca originario del dipartimento rurale della Correze. Da ragazzo era stato vicino al Partito comunista, di cui aveva venduto in strada copie del giornale L’Humanitè. Un passato a sinistra che Chirac, malgrado la carriera politica nel centrodestra gollista, non aveva mai rinnegato. 
La sua visione politica non è infatti facilmente definibile: il suo orientamento liberale ha sempre convissuto con un’avversione verso il “capitalismo selvaggio” e l’attenzione ad evitare le “fratture sociali”, il suo nazionalismo gollista con l’apertura verso altre culture. 
Alto quasi due metri, il fisico prestante, Chirac era un’uomo politico pieno di savoir faire, a suo agio sia nel palazzo presidenziali dell’Eliseo che fra i contadini della Correze che lo avevano eletto deputato. Contro il parere di una parte della destra aveva sostenuto nel 1975 la legge sulla liberalizzazione dell’aborto così come nell’‘81 l’abolizione della pena di morte. 
Da presidente sarà il primo a riconoscere la responsabilità del governo di Vichy nella deportazione degli ebrei francesi. E il culmine della sua popolarità lo raggiungerà quando diventerà uno dei capofila dei leader mondiali contrari ad intervenire in Iraq nella guerra voluta da George Bush dopo gli attentati dell’11 settembre.  
Ministro alla testa di vari dicasteri dal 1967, Chirac diventa primo ministro nel ’74 con il presidente Valery Giscard D’Estaing. La rottura con quest’ultimo lo porta alle dimissioni nel 1976 e al lancio di una nuova carriera politica come sindaco di Parigi, incarico che ricoprirà per 18 anni (1977-95). 
Nel 1986-88, dopo il successo elettorale del partito Rpr da lui fondato, è nuovamente primo ministro con il socialista Francois Mitterrand, nel primo caso di coabitazione della storia francese. Nel 1995, Chirac viene eletto presidente della Repubblica. 
Due anni dopo, per ridare slancio al governo del suo primo ministro Alain Juppè, commette un grave errore politico e indice nuove elezioni. Ma a vincere sono i socialisti e Chirac, questa volta da presidente, viene costretto ad un’altra coabitazione, con l’ex avversario Lionel Jospin. Nel 2002, Chirac si presenta per un secondo mandato da presidente. A sopresa si troverà al ballottaggio con il leader del Front National Jean Marie Le Pen, ottenendo un plebiscito dall’82% dei francesi, decisi a sbarrare il passo all’estrema destra. Nel 2005 la sua salute subisce però un primo colpo con un ictus. E nel 2007, al termine del mandato, Chirac lascia la politica. 
Nel 2011 una condanna con la condizionale per una vicenda di impieghi fittizi quando era sindaco di Parigi, segna una macchia nella carriera di Chirac. Con la salute gravemente deteriorata, l’ex presidente si allontana sempre più dalla scena pubblica.