Bashar al-Assad è arrivato nella città portuale saudita di Jeddah dove domani prenderà parte al vertice della Lega araba, essendo la Siria stata reintegrata nell’organizzazione regionale all’inizio del mese, oltre 11 anni dopo la sua sospensione.

Al-Assad e il suo governo erano stati isolati nel 2011 per la repressione dei manifestanti dell’opposizione sfociata nella devastante guerra civile.

L’arrivo di ieri a Jeddah del presidente è l’ultimo dei segnali stanti a consolidare il ripristino dei legami con quasi tutto il mondo arabo.

In passato l’Arabia Saudita si era distinta come un sostenitore chiave dei gruppi ribelli di opposizione armata che hanno vanamente tentato di rovesciare al-Assad.

Negli ultimi mesi, manifestando un cambio di rotta nella sua politica regionale, Riyadh ha appoggiato i tentativi di dialogo volto a porre fine al conflitto che ha causato mezzo milione di vittime e fatto fuggire metà della popolazione siriana.

L’esercito di al-Assad ha ripreso il controllo di gran parte della Siria, grazie ai suoi principali alleati Russia e Iran, che hanno contribuito a far pendere in suo favore l’ago della bilancia della trama geopolitica nella regione tessuta dagli Stati Uniti.

I primi passi che hanno portato alla reintegrazione della Siria nel mondo arabo vanno fatti risalire al 2018, quando gli Emirati Arabi Uniti ristabilirono i legami con Damasco.

Il processo di riavvicinamento ha subito una drammatica accelerazione dopo i terremoti che a febbraio hanno colpito la Siria settentrionale e la Turchia meridionale, innescando un flusso di aiuti dalla regione.

Dopo il disastro sismico, il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan ha affermato che nel mondo arabo si stava creando un consenso sulla necessità di un nuovo approccio verso la Siria che richiedesse negoziati con Damasco per affrontare le crisi umanitarie.

Nell’osservanza di una coerenza nelle politiche regionali, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha spinto per la pace nella regione, e negli ultimi mesi Riyadh ha migliorato le sue relazioni con l’Iran, ristabilito i legami con la Siria e si è avvicinata alla fine del coinvolgimento nella guerra nello Yemen.

L’Iran, uno dei maggiori sostenitori del governo siriano, ha firmato a marzo un accordo in Cina per riprendere le relazioni con l’Arabia Saudita.