Ha scelto la gioielleria di Nicola Cerrone, la Cerrone Jewellery di Leichhardt, per presentare il suo piano per la creazione di posti di lavoro e ripresa economica. Il primo ministro Anthony Albanese è arrivato a Little Italy intorno alle 10.30 del mattino in quella che è la sede storica dalla quale il gioielliere italiano ha avviato il suo impero fondato sulla lavorazione di oro e diamanti. Un lavoro altamente specializzato che, oggi, Cerrone insegna a quanti iniziano la loro carriera nel mondo del design di gioielli di alta gamma.
Ed è proprio questa attitudine alla formazione del personale che ha affascinato il primo ministro che, in compagnia del ministro federale per la Formazione Brendan O’Connor e del senatore italiano eletto in Australia Francesco Giacobbe, ha visitato la fabbrica di Cerrone nella settimana dedicata alla National Skills.
Albanese ha voluto, infatti, conoscere le storie di tutti i dipendenti, per lo più giovani, e le motivazioni dietro la loro scelta professionale e di vita.
Una visita, la sua, dai toni molto familiari visto che il rapporto fra Albanese e Cerrone affonda radici nella gioventù di entrambi, da sempre residenti dell’Inner West di Sydney.
“Sono molto orgoglioso che questa impresa, faccia parte di un’area che ricade nel mio elettorato - ha detto il primo ministro - e che tanti dipendenti siano cresciuti, come me, in questi sobborghi. Quelli che vediamo qui, sono tra i migliori preziosi al mondo. Barbara Streisand e Celine Dion si sono sedute in questa stanza e hanno scelto gioielli da qui. I gioielli Cerrone sono indossati ad ogni Academy Awards ed Emmy Awards, a livello globale. Questo è qualcosa di cui dovremmo essere orgogliosi”.
Albanese ha poi ricordato che il negozio da cui tutto è cominciato, e quello in cui ha tenuto la conferenza stampa dedicata al progetto politico per la formazione di giovani australiani, “era l’appartamento di Nic e aveva una sola camera da letto. Proprio lì, dietro quelle telecamere. Da qui, oggi, Cerrone esporta nel mondo prodotti di altissima qualità che sono realizzati con risorse naturali dell’Australia: i nostri diamanti e gemme, il nostro oro e l’argento”. Ma ancora più importante per Albanese che “Nic ha sempre insistito per avere almeno cinque o sei apprendisti ogni anno, costruendo quella base di abilità, anche artistiche, che può renderci orgogliosi e aggiungere valore ai nostri prodotti. Questa attività di successo fa parte della grande storia di migranti australiani. ed è a Leichhardt, nel cuore della comunità italiana. Ho deciso di venire qui oggi, con O’Connor, il nostro ministro per la formazione e l’occupazione, per far capire a tutti che quando si parla di competenze, anche durante la National Skills Week, spesso si pensa solo a idraulici e apprendisti. Ma non è così. Ci sono tante altre abilità che sono necessarie”.
“Ho parlato spesso durante la campagna di un futuro made in Australia - ha detto Albanese - di come possiamo utilizzare le nostre risorse aggiungendo, attraverso alta professionalità, quel valore in più e che ci può consentire di esportare i nostri prodotti nel mondo, oltre che a consumarli nel nostro territorio”. Un esempio di questo made in Australia è proprio Cerrone “il cui marchio è conosciuto nel mondo”. Dopo aver risposto alle domande dei giornalisti presenti (articolo a pagina 14), Albanese ha lasciato la gioielleria di Leichhardt non dopo aver salutato la famiglia del gioielliere.
“Ringrazio Nic per averci ospitato qui oggi, e il senatore Giacobbe, che rappresenta questa regione del mondo al Parlamento italiano, per essere stato con noi”.
Per Cerrone ricevere la visita di Albanese “è stato un grande onore. Non solo per me, ma anche per la mia famiglia e il mio staff. Questo è un giorno da ricordare perché per la prima volta un primo ministro ha riconosciuto lo splendido lavoro che facciamo in questo Paese, per poter essere creativi ed essere parte del mondo artigiano”.