MELBOURNE – La dedizione, le competenze e la voglia di offrire ai propri ragazzi esperienze nuove e coinvolgenti hanno fatto del programma immersivo di italiano alla scuola superiore di Thornbury una vera eccellenza. Tramite un approccio CLIL – Content and Language Integrated Learning – gli studenti degli Anni dall’8 al 10 possono frequentare una serie di lezioni in lingua italiana. “All’Anno 8, ad esempio, studiano storia, geografia e arti dello spettacolo (performing arts) in italiano”, ha spiegato Alessandra Borg, coordinatrice di Lingue della scuola.

Questo programma è stato sviluppato quando l’insegnante di italiano, Max Tosi, si è unito all’istituto. Tosi, grazie al bagaglio di esperienza accumulato in precedenza, quando ha lanciato il progetto in un altro istituto, ha portato la scuola superiore di Thornbury ad avere, dal 2021, un programma immersivo ricco e di successo. “All’Anno 7 conosciamo gli studenti e, valutando le loro caratteristiche, cerchiamo per l’anno successivo di formare delle classi omogenee. Di solito quelli che eccellono nelle lingue non sono necessariamente gli studenti più forti accademicamente, ma quelli che, insieme alla capacità accademica, hanno altre caratteristiche – ha sottolineato Tosi –. Serve la personalità, saper prendere dei rischi, non essere perfezionisti, essere creativi e comunicativi”.

L’unico limite lo pongono i ragazzi stessi, “quando decidono fin da subito di non voler studiare una lingua e non colgono l'opportunità”. “La maggior parte degli studenti, però, è disposto a mettersi in gioco”, ha aggiunto Borg.

Il gruppo di insegnanti di italiano si dedica a offrire quante più occasioni possibili per stimolare l’apprendimento della lingua e della cultura italiana. La scuola di Thornbury ha da qualche anno un’intensa collaborazione con il Liceo Malpighi di Bologna, con cui annualmente avviene uno scambio, coordinato da Max Tosi. Lo scorso anno, gli studenti australiani sono andati in Italia, soggiornando per una settimana in famiglia, mentre, tra il 22 luglio e l’11 di agosto scorsi, sono stati i ragazzi italiani a venire a Melbourne, accompagnati dalla loro insegnante, Erika Romagnoli. 

Un’esperienza intensa e unica, di cui Filippo, uno degli studenti, ha parlato con entusiasmo, sottolineando come l’accoglienza da parte dei suoi coetanei australiani sia stata speciale. Ginevra ha raccontato di come l’abbiano colpita le differenze nel sistema scolastico: “Ho partecipato alle lezioni di italiano, storia e film making. L’approccio allo studio è diverso; si fanno molte più attività pensate per interessare gli studenti, che usano anche di più la tecnologia. La scuola australiana è più divertente e coinvolgente di quella italiana”. Chiara ha fatto delle considerazioni sullo studio delle lingue: “Ho notato che durante le lezioni i professori non parlano con gli studenti nella lingua che stanno cercando di imparare e questo, secondo me, porta i ragazzi a scegliere sempre di esprimersi in inglese, piuttosto che in italiano”. 

Dal punto di vista personale, l’esperienza dello scambio è stata per tutti un’occasione di crescita straordinaria, che li ha messi nelle condizioni di doversi adattare a una cultura e abitudini diverse, ma anche di poter intrecciare amicizie importanti che li accompagneranno per sempre. 

Della stessa opinione è anche Alexander Crawford, studente all’Anno 12 alla Thornbury High School che ha partecipato, a sua volta, allo scambio a Bologna e che ha raccontato quanto importante sia stato per lui. “Ho scelto di studiare italiano all’Anno 7 perché i miei bisnonni sono emigrati dall’Italia – ha spiegato Alexander – e ho pensato che reintrodurre la lingua nella mia famiglia avrebbe avuto un valore speciale. All’Anno 10 ho fatto uno scambio al Liceo Malpighi, che è stato il momento più importante nel mio percorso di studio della lingua; mi ha aiutato sia con l'italiano sia a tenere alta la motivazione, grazie all’immersione nella lingua e nella cultura. Mi ha anche dato un’iniezione di fiducia e insegnato a essere più estroverso. Mi piacerebbe continuare a studiare italiano anche all’università e, visto che la Melbourne University offre la possibilità di uno scambio a Bologna, vorrei andare lì”. 

Alexander è molto attento a cercare sempre nuovi modi di esercitare l’italiano: per questo, insieme alla sua famiglia, si offre di ospitare gli assistenti di lingua, quando arrivano dall’Italia, o gli studenti per lo scambio. “E poi rimango in contatto con gli amici italiani con cui ci scambiamo messaggi e ci sentiamo al telefono”, ha concluso.