La Bank of America ha recentemente pubblicato un report secondo il quale, nonostante il momento storico caratterizzato da un grosso ridimensionamento del mercato delle valute digitali, l’interesse degli investitori nei confronti del settore non è minimamente calato rispetto ai mesi precedenti.
Tale ricerca arriva a conclusione di un ciclo di conferenze avvenuto al “Digital Assets e Web3 Day”, un evento privato svoltosi lo scorso mese a New York e rivolto a 160 grandi investitori, i cosiddetti “top clients” della banca.
Il report afferma senza mezze misure: “L’attenzione verso le crypto è più viva che mai e l’ecosistema delle risorse digitali è qui per restare”. Bank of America si dichiara anche ottimista per quanto riguarda l’adozione delle criptovalute tradizionali e lo fa in virtù della testimonianza diretta dei propri investitori, secondo i quali le difficili condizioni del mercato sono semplicemente l’occasione per mettere in luce i progetti dal valore reale e che hanno motivo di esistere.
Come si afferma nel documento, le fasi ribassiste di mercato, per quanto possano essere dolorose per gli investitori, sono anche una condizione “salutare per lo sviluppo di tutto l’ecosistema crypto a lungo termine”, un momento nel quale vengono poste le basi per le successive fasi di rialzo.
Viene anche confermato che “il coinvolgimento dei clienti continua a crescere, insieme all’attenzione allo sviluppo e alla natura della tecnologia blockchain”. Altro argomento trattato nel report è l’annosa questione del quadro normativo per le risorse digitali. Diversi partecipanti all’evento hanno evidenziato come, al fine di accrescere la fiducia dei consumatori nel settore e aumentare l’adozione delle criptovalute, sia fondamentale avere una chiarezza legislativa. I principali investitori istituzionali e molte aziende rimangono difatti per ora in disparte e sono riluttanti a mettere le mani su asset digitali finché non vi sarà un quadro legislativo omnicomprensivo e con regole chiare e, soprattutto, stabili nel tempo.
Il prossimo miliardo di utenti nel settore crypto, secondo Bank of America, sarà molto più difficile da attirare rispetto al precedente e “richiederà probabilmente migliori ponti con il sistema delle valute tradizionali, oltre a una nuova infrastruttura crypto-nativa in cui le persone non sono a conoscenza delle applicazioni che sfruttano la tecnologia blockchain”.
Quest’ultima è considerata dalla banca come la più importante evoluzione tecnologica dopo Internet, poiché le applicazione del Web 3.0 avrebbero il potenziale per innovare qualsiasi settore del mercato. Per concludere, considerato quanto inserito nel rapporto, viene proprio da pensare che le parole di Warren Buffet, il quale tempo fa definì Bitcoin “veleno per topi”, siano da prendere con le pinze.
È vero che parliamo di quello che viene considerato da molti il più grande investitore di tutti i tempi, ma dobbiamo anche pensare che si tratta di una persona che, soprattutto per ragioni anagrafiche, potrebbe non avere troppa dimestichezza con una tecnologia digitale così rivoluzionaria e avanzata e pertanto la sua opinione non può né deve valere quanto quella dei maggiori esperti del settore.
Ricordiamo che l’intento di questa rubrica non è quello di dare consigli d’investimento o finanziari di alcun tipo, ma semplicemente analizzare il mondo delle monete virtuali con l’obiettivo di renderlo più comprensibile e accessibile a tutti, tentando, soprattutto, di sfatare la maggior parte dei falsi miti che ruotano intorno ad esso.