GAZA - Dopo il rilascio del regista palestinese Hamdan Ballal, vincitore del premio Oscar per il documentario No Other Land, arrestato lunedì sera durante violenti scontri tra coloni israeliani e palestinesi in Cisgiordania, l’avvocata Lea Tsemel, israeliana, ha dichiarato ai media. L’artista, insieme con altri due palestinesi, ha comunicato la legale, “ha passato la notte per terra, ammanettato, con gli occhi bendati, al freddo sul pavimento gelido”.
Tsemel ha aggiunto che Ballal “è stato aggredito duramente dai coloni, riportando ferite al volto. Si sentiva male e ha chiesto di vedere un medico, qualcuno lo ha visitato, ma non sa se si trattasse davvero di un dottore”. I tre sono stati rilasciati su cauzione dopo essere stati informati dell’accusa a loro carico: lancio di pietre, aggressione e danneggiamento. Dopo il rilascio, Ballal è stato visitato in ospedale a Hebron per contusioni e disidratazione.
La produzione del documentario ha dichiarato che l’aggressione è avvenuta l’ultima sera dopo l’interruzione del digiuno del Ramadan: “Il regista ha visto coloni armati e incappucciati attaccare il villaggio e ha tentato di documentare le violenze. Poi è tornato a casa per proteggere la sua famiglia, ma i coloni lo hanno raggiunto, picchiato alla testa e in tutto il corpo alla presenza di soldati israeliani”.
Dopodiché è stato trasferito in una base militare delle Forze di difesa israeliane (Idf). Anche gli altri due arrestati, Nasser Sriteh e Khaled Shanaran, hanno denunciato violenze da parte dei coloni.
Diversa la ricostruzione dell’esercito, secondo cui Ballal è sospettato di aver lanciato pietre contro le forze di sicurezza durante gli scontri. Alcuni video pubblicati da coloni mostrano, prima del tramonto, alcuni ragazzi e adulti palestinesi che lanciano sassi contro un pastore adolescente israeliano. Successivamente, un altro filmato pubblicato da attivisti americani fa vedere coloni a volto coperto che scagliano pietre contro palestinesi, quando già era calato il buio.
L’esercito ha smentito l’accusa secondo cui Ballal sarebbe stato arrestato mentre si trovava in un’ambulanza, di cui ha scritto su X lunedì sera uno dei quattro coautori di No Other Land, l’israeliano Avraham Yuval. Che poi si è corretto, dopo aver usato il termine “linciaggio” ai danni di Ballal, spiegando che l’inglese non è la sua lingua madre.
Le Forze di difesa israeliane hanno smentito le accuse di maltrattamenti denunciate da Ballal: l’esercito ha emesso in una dichiarazione ufficiale, in cui si afferma che “le denunce secondo cui i detenuti sarebbero stati picchiati durante la notte in una struttura militare sono totalmente infondate”.
L’Idf nella sua nota non ha menzionato il nome del regista, ma ha confermato l’arresto di tre palestinesi dopo un “confronto violento” con coloni israeliani. I tre sono rimasti detenuti in una struttura militare durante la notte, ammanettati “in conformità con il protocollo operativo”, e hanno ricevuto assistenza medica.