Martin Scorsese non ha nessuna intenzione di ritirarsi. È il grande regista in persona a rassicurare chi aveva visto “un pericolo” nel rinvio della data dei suoi prossimi lavori. “Spero di continuare ad avere l’energia per fare film. E spero di avere anche i soldi”, ha spiegato a Torino al Museo Nazionale del Cinema, dove ha ricevuto il Premio Stella della Mole. In suo onore è stata organizzata un grande festa di gala con star del cinema come il premio Oscar Giuseppe Tornatore e l’attore Willem Dafoe. Scorsese, considerato il più grande cineasta americano vivente, ha spiegato che il biopic su Frank Sinatra è stato rinviato e che ora sta lavorando su un altro film incentrato sulla vita di Gesù. Ma non solo. 

“Mi piace il mix di fiction e documentario - ha raccontato -; guardo al passato. Sono stato produttore esecutivo di un film sull’archeologia sottomarina; nei giorni scorsi ero a Ustica e Taormina. Ecco perché le tempistiche si sono allungate: ho un progetto a Roma, poi tornerò in Sicilia. Andrò nella città di mio nonno, Francesco Scozzese, si chiamava così: sono gli americani che ci hanno ribattezzati Scorsese. Voglio capire le mie radici; è un viaggio sentimentale, ma mi piace pensare che da questa mia esperienza verranno fuori altri film”. 

Il regista ha definito il film “Gangs of New York” “uno specchio ancora attuale degli Stati Uniti, una sorta di previsione azzeccata”. “Quando ho girato il film abbiamo indagato su questo esperimento di governo, l’idea dell’immigrato, che nel 1840 si trasferisce in un altro Paese. Erano presenti molti gruppi etnici e oggi abbiamo di nuovo i gruppi che c’erano all’epoca del film. È accaduto in passato e non sappiamo cosa possa succedere tra qualche settimana. Questo esperimento, che chiamiamo democrazia, potrebbe continuare oppure finire”.