LONDRA – Tre belle bambine il cui sorriso si è spento per sempre. Il Regno Unito, e non solo, è in lutto - fra disperazione, rabbia, interrogativi senza risposta - per la strage all’arma bianca delle piccole ‘swifties’, prese di mira nell’attacco inspiegabile e insensato compiuto da un 17enne a Southport, località costiera alle porte di Liverpool. 

Ennesimo episodio di delirante violenza con un coltello, più inconcepibile che mai per essere stato rivolto con deliberata ferocia contro una classe di creature indifese, fra sei e 11 anni di età, incontratesi in un giorno di luglio nei locali di un centro per la prima maternità e l’infanzia solo per trascorrere qualche ora di divertimento ballando sulle note delle hit più amate di Taylor Swift, muovendo i primi passi nello yoga o imparando a intrecciare braccialetti.

Momenti sereni, nei loro pensieri e in quelli dei genitori che si preparavano a riportarle a casa, sprofondati all’improvviso nell’incubo di un inferno di grida e sangue. Il bilancio, fattosi più tragico di ora in ora, potrebbe non essere ancora definitivo. Tre bimbe, ferite più gravemente, non ce l’hanno fatta e sono morte poche ore dopo il ricovero d’urgenza con ambulanze ed elicotteri. Mentre altre sei restano in ospedale, cinque in condizioni definite tuttora “critiche”, al pari di due insegnanti e di un’altra persona adulta.

Teatro dell’accaduto è stato Southport, quieta località balneare e residenziale ai margini dell’area metropolitana di Liverpool, nel Nord-ovest dell’Inghilterra, affollata di gente in una delle prime vere giornate di caldo davvero afoso di questa estate britannica.

L’attacco - classificato ovviamente dagli investigatori della Merseyside Police come “un incidente grave”, ma non trattato come un caso di terrorismo - è avvenuto una decina di minuti prima di mezzogiorno ora locale, all’interno o nelle adiacenze di un centro frequentato da donne incinte, neo mamme e bambini, l’Hart Space, che organizza corsi di yoga, di meditazione e massaggi rilassanti anche infantili.

Tutto si è consumato in pieno giorno e in pochi minuti d’inspiegabile ferocia. I residenti hanno riferito d’aver udito “grida sinistre e strazianti” e di avere visto almeno sei o sette bambine con i vestiti insanguinati, come in un inferno improvviso di violenza insensata, segnata dalla fuga all’impazzata di genitori e figli, dagli appelli disperati delle madri, dagli occhi terrorizzati di tutti i presenti. Almeno una decina di altre bambine e ragazzine ha trovato rifugio tra i negozi delle vicinanze o fra le braccia di passanti accorsi in aiuto.

Del killer arrestato dalla Merseyside Police si è venuto a sapere frattanto che è nato a Cardiff, in Galles, da genitori immigrati dal Ruanda, e che viveva vicino a Southport con la famiglia dal 2013. Ma restano misteriosi al momento gli spettri che lo hanno indotto a seminare morte e disperazione dopo essersi nascosto dietro un cappuccio e una mascherina sanitaria.

Emergono pure i nomi delle due maestre coinvolte: Leanne Lucas e Heidi Barlow, entrambe di 35 anni ed entrambe rimaste ferite nel tentativo di fermare la furia infanticida del 17enne. Il loro “eroismo”, assieme a quello di un uomo che nel racconto di vari testimoni ha affrontato a mani nude l’aggressore, viene richiamato dai media. 

Taylor Swift, nel frattempo, si è detta “completamente sotto shock” per gli omicidi e il ferimento di otto persone durante un corso di yoga e danza per bambine delle scuole primarie e ispirato alla musica della popstar americana.

“L’orrore dell’attacco mi ha travolto”, ha dichiarato la cantante sul suo profilo Instagram, sottolineando come le vittime “erano solo dei bimbi a una lezione di danza” e ammettendo di essere così sconvolta da non sapere come esprimere in modo adeguato la sua solidarietà alle famiglie colpite.