ROMA - Via libera della Camera dei deputati, con 241 sì e 1 astenuto, alla proposta di legge che riconosce il relitto del regio sommergibile Scirè, affondato il 10 agosto 1942 nella baia di Haifa, in territorio israeliano, come “sacrario militare subacqueo”. 

Una sintesi trovata tra maggioranza e opposizione ha inserito nel testo questa premessa: il riconoscimento è necessario “al fine di onorare i marinai italiani che hanno perso la vita in un conflitto mondiale per responsabilità dei regimi nazionalsocialista e fascista”. Il testo ora passa al Senato. 

Per Roberto Bagnasco (FI), “Scirè è il simbolo, testimone silente di uno dei momenti più bui della nostra storia, la Seconda guerra mondiale. Renderlo un sacrario militare subacqueo significa cristallizzare il ricordo di quei valorosi marinai trasformando il relitto in luogo inviolabile”. 

“L'antifascismo è la base della nostra Repubblica”, ha evidenziato Andrea De Maria (Pd) che, parlando dei militari che hanno perso la vita tra il giugno 1940 e il settembre 1943 ha rimarcato: “Combattevano per l'Italia, hanno compiuto anche gesti militari eroici, ma in quel momento combattevano una guerra sbagliata, scatenata dal regime fascista e dalla monarchia sabauda insieme alla Germania nazista. E se pensiamo agli inglesi che affondarono il sommergibile Scirè, tutti noi pensiamo che per fortuna sono stati loro, gli alleati, a vincere la seconda guerra mondiale”. 

Luana Zanella (Avs) ha rimarcato la mediazione raggiunta aggiungendo che “oggi è chiara la condivisione della memoria storica di un periodo rispetto al quale ci sono differenti letture”. 

Anche Marco Pellegrini del M5s ha sottolineato l'importanza di un “inquadramento storico dei fatti, per evitare interpretazioni sbagliate”. Plauso alla sintesi raggiunta da maggioranza e opposizione da parte di Iv e Azione.  

La relatrice, Paola Maria Chiesa, ha parlato per FdI poco prima del via libera, affermando che “votare a favore” di questa proposta “significa pagare un debito con la storia, riscrivere una pagina bianca di una storia gloriosa troppo spesso sporcata da chi quella storia forse non l'ha mai voluta conoscere”.