Ogni giorno nel mondo si consumano 2.23 miliardi di tazze di caffè, il che lo rende la bevanda più bevuta a livello globale. Nel dettaglio, gli europei sono i maggior consumatori, con una stima del 55% sul consumo globale di caffè stimata nel 2022, secondo l’Organizzazione Internazionale del Caffè. La cultura del caffè in Europa ha una storia ricca e affascinante che negli anni si è evoluta e ha saputo stare al passo con i tempi, anche grazie al ruolo vitale che le caffetterie hanno svolto nel formare il contesto politico, intellettuale e sociale del continente. Che siano i tradizionali cafè viennesi, o i più chic nel cuore di Parigi, le caffetterie europee offrono un ambiente unico alle persone per godersi la propria bevanda calda, mentre intavolano conversazioni intellettuali o semplicemente si rilassano con il people-watching. Ogni paese europeo ha le proprie tradizioni, ma tutti sono accomunati dal fatto che il momento del caffè non è solo il bere la bevanda, ma una vera e propria esperienza fatta di gusto, storia e socialità.
Il fulcro della cultura italiana del caffè è l’invenzione dell’espresso, che ha dato vita a diverse tipologie di bevande, ognuna con le proprie “regole”, come ad esempio, il cappuccino che per gli italiani va bevuto solo ed esclusivamente la mattina a colazione. Ma in qualsiasi situazione o occasione, per il Bel Paese il caffè è una bevanda da consumare sul posto e fa parte di un rituale sociale ben radicato, elemento in comune con la cultura francese.
Nei Paesi scandinavi, invece, il caffè è legato un’istituzione sociale in cui si beve caffè, solitamente accompagnato da un dolce, insieme ai colleghi di lavoro durante una pausa oppure con gli amici o la famiglia. Un altro dato rilevante è che i Paesi che consumano più caffè, come la Finlandia, la Norvegia e l’Olanda, sono anche noti per avere una migliore qualità del sonno rispetto ad altri in Europa. Questo perché la cultura sociale favorisce una migliore pratica del sonno, sia perché gli individui sono più propensi a dare priorità al dormire a sufficienza, sia perché le tradizioni locali incentivano il relax e la connessione sociale, che possono avere effetti positivi sulla qualità del sonno.
“Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatto dopo mangiato”. Sono passati quasi 80 anni dalla famosa scena del grande Eduardo de Filippo, ma la passione degli italiani per il caffè è più viva che mai. La loro, con il 97% che lo beve più volte al giorno, e quella degli stranieri che continuano ad impazzire per il nostro espresso e le sue infinite variazioni sul tema, con la tradizione che si sposa sempre più all’innovazione con una moltiplicazione dell’offerta davvero encomiabile. L’Italia è la patria per eccellenza dell’espresso in tutte le sue declinazioni. Un appuntamento fisso quotidiano per la maggior parte di noi: dal caffè prima di entrare in ufficio, alla pausa a metà mattina, fino a quella dopo pranzo.
Il caffè per gli italiani, infatti, non è solo una bevanda per svegliarsi, ma anche un momento di socialità e di condivisione con gli altri. È credenza comune ormai che bere caffè inevitabilmente causa problemi a dormire, ma non è del tutto accurato. Sebbene il caffè contenga caffeina, che può potenzialmente disturbare il sonno, ci sono diversi modi di consumare caffè senza che abbia particolare impatto sul sonno.
La caffeina può avere un diverso impatto sugli individui, ma in generale ci sono alcune precauzioni da considerare per evitare di trascorrere una notte disturbata. Innanzitutto, bisogna assicurarsi di bere tanta acqua. La caffeina è infatti un diuretico, il che significa che può aumentare la produzione di urina e portare alla disidratazione, contribuendo così a una scarsa qualità del sonno. È altresì consigliato consumare caffè accompagnato da un pasto per rallentare l’assorbimento della caffeina nel sangue, riducendone così gli effetti stimolanti.
Per chi, invece, è particolarmente sensibile alla caffeina o ha problemi a dormire, una buona soluzione è provare il caffè freddo, che contiene meno acidità e caffeina del classico caffè caldo. Va inoltre ricordato che al principio di una buona qualità del dormire è collegata una buona pratica del sonno, che può aiutare a compensare gli effetti negativi della caffeina. Ciò significa stabilire un programma di sonno coerente, la creazione di un ambiente di sonno rilassante e l’evitare dei dispositivi elettronici prima di andare a letto, oltre ovviamente a non consumare caffè e altri alimenti stimolanti poco prima di coricarsi.
Però, a discapito del pensiero comune, l’effetto eccitante della caffeina può risultare molto utile in certi casi. Può capitare a tutti di sentirsi spossati durante il giorno e se non si riesce a rinunciare a chiudere gli occhi e abbandonarsi a un riposino pomeridiano, la soluzione ideale è il “coffee nap”. Bere una tazzina di caffè prima del pisolino aiuta a ridurne la durata e a svegliarsi più attivi, eliminando la stanchezza e contribuendo alla produttività per il resto della giornata. Questi effetti sono stati evidenziati da studi recenti che, sebbene siano stati condotti su un campione di soggetti non troppo ampio, mostrano risultati promettenti. La caffeina assunta poco prima di un riposino migliora l’acutezza mentale e la concentrazione al risveglio. Purché il “coffee nap” sia efficace, è consigliabile bere almeno due shot di espresso prima di concedersi un pisolino, preferibilmente dopo pranzo, quando il corpo è naturalmente propenso a sentire il bisogno di dormire.