CITTA' DEL VATICANO - Oltre a riempire di emozione e sorpresa i presenti in piazza San Pietro e chi assisteva al rito in Tv, la comparsa di papa Francesco domenica sul sagrato vaticano al termine della Messa per il Giubileo degli ammalati, la sua prima uscita da Casa Santa Marta dopo la dimissione dal Policlinico Gemelli, ha riaperto le speranze dei fedeli di poter vedere il Pontefice anche ai prossimi riti della Settimana santa e del Triduo pasquale, o almeno a qualcuno di essi. “Si valuterà volta per volta in base alle condizioni e ai miglioramenti del Santo Padre”, è stata sempre la risposta della Sala stampa alle domande su questo argomento.

Per quanto riguarda la Settimana Santa, pur delegando la celebrazione delle liturgie a dei cardinali (già allertati, ma il cui ruolo non è stato ancora ufficializzato), bisognerà vedere se e come Francesco potrà presenziare domenica prossima in piazza San Pietro al rito della Domenica delle Palme. Poi in ballo c’è il Giovedì santo, la Messa del Crisma nella Basilica di San Pietro, mentre è arduo pensare a una sua uscita dal Vaticano per la Messa “in Coena Domini” col tradizionale rito della lavanda dei piedi. 

Doppio appuntamento anche il Venerdì santo, con la celebrazione della Passione e la tradizionale Via Crucis al Colosseo, per la quale in pole position c’è il cardinale vicario di Roma, Baldo Reina. Restano la lunga e impegnativa Veglia pasquale del Sabato santo, nella basilica di San Pietro, praticamente la celebrazione più solenne di tutto l’anno liturgico, quindi la Messa della Domenica di Pasqua con la successiva benedizione ‘Urbi et Orbi’: specie in quest’ultimo caso, magari delegando la lettura del messaggio pasquale (al cardinale Pietro Parolin?), la presenza benedicente del Papa avrebbe sicuramente un grande valore per tutta la Chiesa, e non solo. 

Resta il fatto che, anche se non sarà lui a leggerle perché la voce deve ancora ristabilirsi, saranno suoi le omelie e i messaggi destinati alla lettura da parte dei celebranti incaricati.