BUENOS AIRES – Il governo di Javier Milei ha subito ieri sera un nuovo colpo: il Senato ha annullato cinque decreti con cui la Casa Rosada cercava di avanzare nel suo piano di austerità e, inoltre, ha approvato due leggi che implicano maggiori spese per lo Stato.

Dalla seduta parlamentare il governo è uscito isolato e l’opposizione compatta nel suo rifiuto delle politiche di definanziamento.

Il voto alla Camera alta è stato netto: sette a zero contro i decreti elaborati da Federico Sturzenegger, che erano già stati respinti alla Camera dei Deputati. Tra le norme annullate figurano il decreto 462/25, che scioglieva l’Agenzia regolatoria dell’industria della canapa e della cannabis medicinale (Ariccame), il 351/25, che modificava la Banca nazionale di dati genetici (che ha permesso finora l’identificazione dei figli di desaparecidos sottratti dai militari), e il 340/25, che alterava il regime di eccezione della Marina Mercantile.

È stato annullato anche il decreto 461/25, che eliminava l’Agenzia nazionale di sicurezza stradale, la Direzione nazionale della viabilità e riorganizzava la Cnrt, e il 345/25, che assorbiva nell’ambito del ministero della Cultura enti come l’Istituto Yrigoyeneano, l’Istituto Rosas e il Teatro Nazionale.

Milei ha reagito accusando il Congresso di essere stato “sequestrato dal kirchnerismo” e di voler portare “il Paese al fallimento”.

Ma la sessione non si è limitata a bloccare i decreti: con ampie maggioranze, il Senato ha trasformato in legge due progetti osteggiati dal governo. Con 58 voti a favore, 10 contrari e 3 astensioni è stata approvata la Legge di finanziamento universitario, che destina fondi a stipendi, borse di studio, ricerca e funzionamento, oltre a un fondo speciale di 10 miliardi di pesos aggiornato con l’inflazione per promuovere corsi di laurea strategici.

Il senatore Eduardo “Wado” de Pedro, di Unión por la Patria, ha affermato che “gli argentini hanno perso più di un anno senza costruire nemmeno un’aula, i docenti e il personale non docente hanno perso il 30% del potere d’acquisto. L’istruzione universitaria è il mezzo per generare mobilità sociale ascendente”.

Parallelamente, è stata approvata l’emergenza pediatrica, con 60 voti a favore e 8 contrari, iniziativa destinata a garantire risorse all’Ospedale Garrahan e ad altri centri di salute infantile.

Il capo del blocco libertario, Ezequiel Atauche, è stato l’unico a difendere la posizione del governo e ha criticato la creazione di università nazionali: “Ne hanno create tantissime; l’unica cosa che hanno fatto sono molte scatole nere e pochi risultati”.

Dal fronte Ucr, Maximiliano Abad ha sostenuto l’opposto: “È un errore monumentale credere che la crescita del nostro Paese sarà automatica grazie alle esportazioni agricole, minerarie o di Vaca Muerta”, avvertendo che il progetto punta a “recuperare quanto perso” in salari e borse di studio.

La resistenza ai piani di austerità non si è manifestata solo all’interno dell’aula. Fuori dal Congresso, i lavoratori degli enti colpiti e dell’Ospedale Garrahan hanno protestato e sono stati repressi dalla Prefettura e dalla Polizia Federale con gas lacrimogeni e idranti.

Con questo pacchetto di votazioni, il governo si ritrova nuovamente sulla difensiva: ha perso poteri chiave per tagliare enti statali e dovrà decidere se porre il veto annunciato alle leggi approvate con ampio sostegno trasversale.