La cucina italiana è un patrimonio da preservare e da comunicare, così da promuoverne la conoscenza in tutto il Pianeta. Ecco perché, iniziative come la ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’, svolgono un ruolo cruciale nella diffusione della nostra cultura culinaria all’estero, ed è proprio in occasione dell’ottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che, dal 13 al 19 novembre, Melbourne ospiterà tutta una serie di appuntamenti volti alla promozione della cucina tricolore. 

All’interno del programma ‘A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto’ presentato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italiana, insieme all’Istituto Italiano di Cultura, al Co.As.It., al Com.It.Es. e con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Melbourne, rientra un interessante tour guidato con Tania Cammarano, insegnante e storica di cibo e cucina che ha concentrato molte delle sue ricerche sulla storia della cucina italiana in Australia. 

Abbiamo parlato con Tania proprio per capire come e quando la pasta, che è alla base della cucina italiana, si sia diffusa in Australia, e quello che abbiamo scoperto è sicuramente intrigante. 

“Molte persone credono che, prima dell’arrivo degli italiani, non esistesse pasta in Australia. Il che non è vero. Risalgono ai primi anni ’20 dell’Ottocento le prime importazioni di pasta a Sydney. La città di Melbourne è stata fondata dopo, nel 1835, per cui la pasta è arrivata qualche anno dopo. In quegli anni, le pubblicità cercavano di normalizzare la parola ‘pasta’ in un senso più ampio e generico, mentre prima si preferiva usare termini come ‘macaroni’, ‘spaghetti’ e ‘vermicelli’”, ha spiegato la dottoressa Cammarano.

È verso il 1950 che, tanto il concetto di pasta, quanto la cultura della pasta, iniziano a diffondersi maggiormente. Sino a quegli anni, quella cultura apparteneva per lo più agli inglesi, che al momento del loro arrivo avevano introdotto una propria modalità di cottura e di preparazione della pasta, molto diversa da quella italiana. Un esempio è il ‘macaroni pudding’, una ricetta che viene realizzata cuocendo la pasta nel latte, con lo zucchero – fino a realizzare una sorta di crema pasticcera – e cotta al forno con ulteriore zucchero e spezie. 

Alla domanda ‘Perché Melbourne ama la pasta?’ potremmo rispondere dicendo che Melbourne ama la pasta per svariati motivi, e questi risiedono nelle caratteristiche stesse della pasta. Anzitutto, la pasta è economica, costa poco. 

“Se diamo un’occhiata alla letteratura inerente a ciò che i cuochi australiani cercavano in quegli anni, uno degli elementi che spesso viene citato è l’economicità in cucina - ha spiegato Tania -. In secondo luogo, direi che il successo della pasta sia dovuto alla sua versatilità: puoi prepararla a pranzo, a cena, ed esistono addirittura delle ricette che prevedono l’utilizzo della pasta come ingrediente di una colazione o di un dessert. Infine, oltre a essere veloce da preparare, occorre considerare che nei primi anni di importazione della pasta, non era ancora possibile refrigerare gli alimenti, per cui la pasta era un ottimo prodotto da avere in dispensa, proprio perché la si poteva utilizzare in qualsiasi momento”. 

Dunque, volendo tirare le somme, la pasta in Australia esiste ormai da molti anni. Ciò che è cambiato è la modalità di preparazione e cottura, con gli australiani che hanno imparato sempre più ad apprezzare il metodo tradizionale italiano. Ciò anche grazie alla diffusione di importanti ricettari. Il primo libro di cucina italiano risale al 1937 e al suo interno è possibile rinvenire dozzine e dozzine di ricette a base di pasta, ben diverse da quelle di matrice anglosassone. Prima di allora, infatti, la pasta veniva spesso utilizzata per accompagnare la carne. Nel percorso di diffusione dello stile italiano in cucina, ha giocato un ruolo fondamentale anche l’industria cinematografica. “Negli anni ’50 del secolo scorso, il cinema di Hollywood ha iniziato a portare sugli schermi la cultura italiana, una cultura glamour. Questi sono gli anni in cui hanno iniziato a diffondersi anche nuove ricette, come gli Spaghetti alla Bolognese, spesso collegati all’idea del glamour italiano”, ha raccontato Tania Cammarano. Iniziava, insomma, a diffondersi e a essere ricercato quello stile di vita italiano, la famosa ‘dolce vita’, fatta di eleganza, buon cibo, piccoli piaceri quotidiani: in quegli anni, la cucina italiana finì anche sulla prima pagina dell’Australian Week Women’s Weekly, esaltando ancor di più il collegamento tra l’essere alla moda e il mangiare italiano. 

Nel corso del tour guidato organizzato per il prossimo 17 novembre, non solo si potrà conoscere più nel dettaglio come sia cambiata la cultura della pasta nel corso degli anni in Australia, ma si potrà anche toccare con mano uno dei più antichi libri di cucina australiani e scoprire i fattori che più hanno determinato il successo della pasta italiana. Il tutto, passeggiando tra le strade di Melbourne e terminando l’itinerario con un gustoso piatto di pasta presso un importante ristorante storico italiano del posto. 

Per maggiori informazioni e prenotazioni, visitare il sito www.coasit.com.au/macaroni-per-tutti-why-melbourne-loves-pasta.