Con queste parole il sindaco Jim Watson ha indetto lo stato d’emergenza, tramite il quale si propone di ottenere un numero maggiore di mezzi per riuscire a disperdere i manifestanti.
La manifestazione era cominciata la settimana scorsa quando un numero imprecisato di autotrasportatori aveva organizzato una massiccia colonna di autoarticolati diretta verso Ottawa, la capitale, in segno di protesta contro l’obbligo vaccinale imposto alla loro categoria in ambito transfrontaliero, applicabile, cioé, a chi faceva rientro da una consegna effettuata oltre il confine con gli Stati Uniti.
Alla protesta dei camionisti si sono andati aggiungendo individui ed associazioni provenienti da tutto il Canada, ed anche dagli Stati Uniti, tutti uniti contro le disposizioni sanitarie emanate dal primo ministro canadese Justin Trudeau.
Da mercoledì scorso i manifestanti, incuranti del freddo intenso, stanno occupando il centro di Ottawa, bloccando le strade dopo essersi insediati con veicoli e tende. La presenza di un tale numero di persone sta causando gravi disagi alla vita dei residenti, ma l’amministrazione locale si è trovata impotente nei confronti di una massa cosi ampia.
“Dobbiamo riprenderci la città. Siamo in minoranza e stiamo perdendo questa battaglia”, ha detto il sindaco Watson, spiegando che le misure con le quali ha ordinato alle autorità di polizia locali di contrastare la presenza dei manifestanti si sono rivelate inadeguate. Tra queste il sindaco aveva ordinato che venisse fermato, multato o anche arrestato chiunque fosse stato sorpreso a fornire aiuto ai manifestanti, come, ad esempio, portando loro del carburante.
Avendo escluso un intervento dell’esercito, con lo stato d’emergenza l’amministrazione cittadina spera di ottenere i rinforzi ed i mezzi di cui ha bisogno.
Dal canto loro i camionisti e gli altri manifestanti si sono detti tutt’altro che intimiditi dalla mossa del sindaco Watson, avendo reso noto che rimarranno nella città fino a quando il governo non avrà rimosso tutte le restrizioni imposte per l’emergenza coronavirus.