BUENOS AIRES – Le connessioni tra le città di Napoli e Buenos Aires sono tante e non si limitano al calcio. C’è molto di simile nel modo di fare dei loro abitanti, nel calore umano e nella creatività che si respira.
Matteo era al corrente delle analogie e, al suo arrivo a Buenos Aires, ha potuto constatare in prima persona che si basano effettivamente sulla realtà, sentendosi subito a casa.
Dopo aver completato il Master in Relazioni Internazionali presso l’Università Filippo II a Napoli, è venuto nella capitale argentina per fare uno stage di quattro mesi nell’Ambasciata italiana.
È stato assegnato all’Ufficio di Innovazione Culturale, dove si occupa di organizzare eventi per promuovere la cultura italiana in Argentina e rafforzare i legami culturali già esistenti.
Le attività che organizzano puntano soprattutto a mantenere i legami con la comunità italo-argentina, avvicinandola all’Italia attuale. Le istituzioni diplomatiche italiane stanno lavorando particolarmente sul turismo delle radici per rinnovare i legami dei discendenti con la cultura e la lingua italiana.
Il momento del suo arrivo al paese è stato anche particolarmente interessante, dato che ha assistito alle elezioni presidenziali di quest’anno. Alcune delle responsabilità dell’ufficio sono appunto le analisi sulla situazione politica in Argentina.
Oltre alla ricca esperienza professionale, per Matteo la città di Buenos Aires è stata l’altra grande sorpresa. “Come napoletano, ho sempre sentito una connessione con l’Argentina attraverso il calcio, ma mi ha sorpreso scoprirla così simile all’Italia. È una città molto interessante, con tanti contrasti e ricca di cultura.”
Ci racconta che Buenos Aires è un posto di personaggi incredibili… una delle persone più interessanti che ha potuto conoscere durante la sua permanenza è stato Daniel Arcucci, biografo e amico personale di Diego Maradona.
Come buon appassionato di calcio, considera che ascoltare gli aneddoti sull’idolo del Napoli sarà sicuramente fra i migliori momenti di questa esperienza.