SIRACUSA - La World Solar Challenge - WSC -, tenutasi per la prima volta nel 1987, rappresenta, da oltre tre decenni, un faro di innovazione nel campo della mobilità sostenibile.
Questo evento internazionale per auto a energia solare è diventato un banco di prova per la progettazione e l’ingegneria, sfidando i partecipanti a percorrere 3.000 chilometri attraverso alcune delle strade più difficili dell’Australia, da Darwin a Adelaide.
Si tratta, fondamentalmente, di una competizione a squadre, ciascuna composta da esperti, ingegneri e studenti delle scuole di secondo grado e universitari, che partecipano con la propria vettura.
All’edizione di quest’anno, che si terrà dal 22 al 29 ottobre, parteciperanno gruppi provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. Sarà l’Associazione Futuro Solare di Siracusa a rappresentare la bandiera tricolore Down Under, con la sua Archimede 2.0, un’auto a propulsione solare che porterà in Australia il saper fare e lo stile italiano.
Questa vettura, infatti, è un vero e proprio capolavoro di design italiano, ispirato alla ‘Barchetta Alfa Romeo’ degli anni Settanta, e la sua progettazione ha coinvolto la partecipazione attiva di 22 studenti di età compresa tra i 16 e i 20 anni, provenienti da scuole di secondo grado e università.
Questi giovani talenti sono stati selezionati attraverso test e prove pratiche coprendo discipline come la chimica, l’informatica, la meccanica e l’elettronica e fanno parte della PCTO (percorsi trasversali per l'orientamento, ovvero i progetti che prima andavano sotto il nome di alternanza scuola-lavoro), per cui sono seguiti sia dagli insegnanti, sia dai tutor.
Per gli studenti universitari, invece, la partecipazione al progetto si struttura nell’attivazione di tirocini extra-curriculari.
“Abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso. Le auto a propulsione solare, solitamente, non sono molto belle dal punto di vista estetico. La nostra è una spider che assomiglia molto alla Barchetta Alfa Romeo e presenta uno stile retrò anni Settanta. Ho pensato: ‘mettiamoci quello che in Italia sappiamo fare bene’, e quindi lo stile, l’eleganza e le capacità tecniche. È così che è nata Archimede 2.0”, ha spiegato Enzo Di Bella, presidente dell’associazione siciliana.
Andando più nello specifico, si tratta di una Cruiser – e qui apriamo una piccola parentesi. Dovete, infatti, sapere che la World Solar Challenge si divide in due categorie di auto principali: le Challenger e le Cruiser.
Le prime, sono vetture che possono ricaricarsi tramite energia solare e sono progettate per raggiungere velocità fino a 120 chilometri orari. Il vincitore di questa categoria è chi arriva primo al traguardo.
Dall’altra parte, le Cruiser e, dunque, Archimede 2.0, sono auto a propulsione solare progettate per assomigliare quanto più possibile alle vetture che compriamo e guidiamo ogni giorno.
Per questo, offrono comfort e versatilità, insieme alla possibilità di essere ricaricate da una colonnina.
La costruzione di Archimede 2.0 è iniziata nel 2019, ed è proseguita per tutti questi anni – nonostante i significativi rallentamenti dovuti al propagarsi della pandemia - grazie all’impegno, allo studio e alla dedizione costante tanto degli studenti coinvolti, quanto dei tutor e degli insegnanti.
Quest’auto è dotata di pannelli fotovoltaici sul cofano posteriore e anteriore in grado di produrre 1.200 watt di energia. Questa energia viene utilizzata per caricare le batterie dell’auto, consentendole di viaggiare fino a 40 chilometri orari. Quando necessario, poi, l’auto può ricorrere al pacco batterie per aumentare la velocità di percorrenza.
“Abbiamo previsto che, col sole australiano della primavera, noi dovremmo riuscire a percorrere circa 500 chilometri al giorno. Partiremo alle 8 del mattino da Darwin, e potremo ricaricare le batterie di Archimede 2.0 solo dalle 5 del pomeriggio alle 9 di sera, costruendo un accampamento nel punto in cui saremo arrivati e sfruttando il sole che rimane. Si proseguirà in questo modo per tutta la durata della gara”, ha spiegato il presidente Di Bella.
L’Associazione Futuro Solare si sta preparando per l’entusiasmante sfida in Australia, che, tra l’altro, vedrà la partecipazione di 18 dei 22 studenti coinvolti nel progetto.
Se tutto va secondo i piani, con una percorrenza di circa 500 chilometri al giorno, Archimede 2.0 potrebbe “avere buone possibilità per un piazzamento tra i primi tre posti. Tuttavia, sappiamo che 3mila chilometri sono tanti e che può succedere davvero di tutto. A vincere sarà chi non si ferma, non chi andrà più veloce”.
Dall’altra parte, i ragazzi - e del resto, non potrebbe essere diversamente - sono molto emozionati per questa nuova avventura in Australia.
Per molti, questo rappresenta il primo viaggio intercontinentale; per altri, una prima avventura lontani dalle famiglie, anche se per qualcuno questo viaggio metterà a dura prova la fobia per i ragni.
“Credo, come ho detto anche ai ragazzi, che questa sia una cosa che capita una sola volta nella vita per noi italiani, essendo molto lontani dall’Australia. Aver costruito una macchina, funzionante ed affidabile, e semplicemente avere la possibilità di partecipare a questa competizione, a prescindere da quello che sarà effettivamente il risultato, per noi è già una vittoria. Posso dire di essere felice e soddisfatto, perché ho sempre visto i miei ragazzi lavorare a questo progetto con il sorriso. Per loro, Archimede 2.0 non è mai stato un peso, e questa è già la prima vittoria per quel che mi riguarda. Loro ci stanno mettendo il cuore e l’anima”.