Il personale del Veneto Club, in giorni normali, dà lavoro a circa 120 persone tra impiegati a tempo pieno e occasionali ma con l’emergenza COVID-19 in Australia, molte cose sono cambiate: “Tutto è successo molto in fretta e dalle prime disposizioni governative in cui fu annunciato di non poter avere più di 500 persone in una sala alla chiusura del ristorante, il passo è stato breve e rapido. Nel giro di due settimane siamo arrivati a dover completamente modificare il nostro modo di lavorare”, ha raccontato Fabio al giornale.

Un enorme shock quello di non poter accogliere i clienti di una vita e una grande tristezza quella di dover mandare la gente a casa: “La notizia della decisione di chiudere le attività non essenziali da parte del governo, che noi appoggiamo in pieno, è stata data dal giorno alla notte ed è stato difficile evitare gli sprechi, dato che avevamo frigoriferi pieni. È stato un giorno davvero triste, in cui da 27 lavoratori a tempo pieno, siamo riusciti a mantenerne solo sette”.

La settimana prima della chiusura, il Veneto Club si è organizzato e per combattere l’emergenza e aiutare i soci, ha aperto un negozio all’ingresso del club in cui è possibile acquistare farina, zucchero, pasta, tovaglioli e beni di prima necessità.

Vista la buona riuscita di questa iniziativa, il giorno in cui è stato chiuso il club, il delicatessen ha aperto ufficialmente: “Abbiamo inaugurato il Veneto Club Shop, una bottega presso cui è possibile trovare cibi pronti, pasta fresca, ecc. Abbiamo iniziato con l’assunzione di due cuochi e grazie all’aiuto del governo siamo riusciti a riassumere altri cuochi”.

Un servizio nuovo che potrebbe essere mantenuto anche in un futuro, ma per ora: “Ai membri manca molto il club e sono determinati nel sostenerlo in questo momento di difficoltà e noi gliene siamo molti grati”.

“Speriamo che tutto torni alla normalità al più presto e quando ripartiremo rivorremo il nostro team al completo, perché senza di loro il club non può andare avanti”, ha concluso Fabio Carnevale.