ROMA - L’imminente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Usa per incontrare Donald Trump si riempie di maggiori insidie ogni ora che passa.  

Tra dietrofront, correzioni e nuove dichiarazioni bellicose sul fronte dei dazi, il presidente americano non manca anche oggi di spiazzare mercati e osservatori senza rivelare una strategia chiara, rendendo quindi imprevedibile lo scenario entro cui dovrà muoversi la premier. 

Lo ha ammesso la stessa presidente del Consiglio, intervenuta alla cerimonia per il conferimento dei premi Leonardo 2025.  

“Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore, come potete immaginare non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni”, ha detto ironicamente Meloni riferendosi proprio al previsto incontro di giovedì con Trump.  

La premier ha assicurato che farà del suo meglio, e si dice “consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo”, e ricorda  che l'Europa ha “la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli maggiori, ne supereremo anche di peggiori”, ha rassicurato. 

Anche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, la missione di Meloni negli Usa “non sarà facile” e si prospetta “ricca di insidie” perché, ha spiegato intervenendo alla presentazione del libro di Alessandro Sallusti, “le dichiarazioni Usa fanno pensare a una politica protezionistica che danneggerebbe molto l’Italia. Non so quanto possa essere vantaggiosa per gli Usa ma per l’Italia e l’Europa potrebbe essere molto pericolosa”. 

A conferma delle difficoltà che si prospettano per Meloni, oggi l’incontro a Washington tra il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, e il commissario europeo al Commercio, Marcos Sefcovic, unico titolato a trattare per i Paesi europei in materia di tariffe doganali, non sembra aver registrato progressi.  

Anzi, gli Usa avrebbero respinto la proposta europea di dazi a zero per tutti i beni industriali, inclusa l’auto, una mossa che sembra suggerire come la maggior parte dei dazi imposti da Trump sui beni Ue non verranno rimossi rapidamente.  

Insomma, una doccia fredda per la strategia delineata esplicitamente da Meloni nelle scorse settimane, che punta sul lungo periodo ad arrivare a un’area di libero scambio tra Nord America ed Europa. 

Proprio alla luce degli ultimissimi sviluppi, e in vista della sua partenza di domani per Washington, la premier ha convocato in serata un vertice di governo a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari regionali e il Pnrr Tommaso Foti.  

Durante la riunione dovrebbe essere stata decisa una linea condivisa sulle priorità e le questioni irrinunciabili da mettere sul tavolo dell’incontro con l’amministrazione americana.