CANBERRA - L’aggiornamento di metà anno del bilancio (MYEFO) ha rivelato che la migrazione netta dall’estero crescerà quest’anno di 340mila persone, ben oltre le 260mila previste dal governo. Si tratta, comunque, di un aumento inferiore rispetto al picco di 446mila migranti netti registrato nel 2023-2024.

Secondo il governo, il numero di nuovi arrivi dal mese di luglio è in linea con le aspettative, ma si è registrato un numero inferiore di partenze rispetto al previsto. La differenza equivale a un incremento della popolazione delle proprozioni di una città delle dimensioni di Rockhampton nel Queensland o Coffs Harbour nel New South Wales.

Il governo ha precedentemente affrontato sfide nel gestire i migranti con visti per studenti e ha annunciato l’anno scorso un inasprimento delle regole per impedire ai laureati di ottenere visti per lavoratori qualificati pur svolgendo lavori non qualificati o non pertinenti al loro campo di studi.

Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha dichiarato di non poter spiegare con precisione perché le persone restino più a lungo. “Il loro numero sta diminuendo più lentamente di quanto previsto, principalmente perché ci sono state meno partenze”.

Nonostante il tasso di disponibilità degli affitti rimanga basso a livello nazionale, all’1,8 per cento, i dati di CoreLogic lo indicano in leggero miglioramento rispetto all’anno precedente.

Il numero di migranti è sotto attento esame da quando l’Australia è uscita dalla pandemia, venendo il piano di massiccia immigrazione varato dal governo indicato come una delle cause della stretta sul mercato degli affitti. La carenza continua di abitazioni ha contribuito all’aumento dei prezzi, alimentando l’inflazione e il costo della vita per tutti gli australiani.