Prende ancora più rilievo il duro lavoro di studio e ricerca medica del ricercatore Carmine Gentile che ha visto i suoi studi sulla bio-stampa dei tessuti del cuore pubblicati qualche giorno fa su Bioprinting, rivista accademica leader a livello mondiale.

Carmine Gentile, ricercatore calabrese e docente all’University of Technology di Sydney, sta lavorando con un gruppo di esperti affinché chi soffre di patologie cardiache possa beneficiare di cure meno invasive e meno costose e che, allo stesso tempo, permettano anche di accorciare le tempistiche di cura e trattamento.

La tecnica in questione prevede l’utilizzo di una bioprinter, ovvero una stampante 3D per creare tessuti che si formano naturalmente all’interno del corpo umano. “Abbiamo creato tessuti con cellule dal sangue dei pazienti per creare delle parti di cuore da trapiantare nei pazienti stessi per migliorare la loro funzione cardiaca – ha detto il dottor Gentile, parlando della ricerca a cui si dedica con dedizione da diversi anni -. Lo studio è stato fatto in modo di testare la sicurezza di questa metodologia, per far sì che non ci siano complicazioni di salute per i pazienti e valutare eventuali miglioramenti”. Il ricercatore ha sottolineato come nello studio sia stata fatta una comparazione tra diversi metodi e grazie a tecniche particolari a livello cellulare e molecolare, è stata messa alla prova la sicurezza del procedimento. Gentile ha iniziato questo percorso completamente nuovo a Sydney, allestendo il laboratorio importando le tecnologie giuste con l’aiuto dell’istituto e costruendo dal nulla un network di rapporti ma c’era un problema: la ricerca doveva andare avanti senza l’elemento fondamentale, la bioprinter.

Questo studio ha ricevuto riscontri positivi a livello internazionale poiché il dottor Gentile e la sua squadra di ricercatori sono riusciti a dimostrare che questo metodo è il migliore rispetto ad altri e gli consentirà di passare presto a test clinici su pazienti. “Ringrazio il gruppo di ricerca, tutti i sostenitori e la Heart Research Australia che ci ha dotato dei mezzi necessari per continuare su questo progetto”.