HONIARA – L’Australia rafforza il proprio sostegno alle Isole Salomone annunciando un pacchetto di aiuti da 18 milioni di dollari australiani, in vista del vertice dei leader del Pacific Islands Forum che si terrà a settembre a Honiara. La nuova iniziativa è stata presentata dal ministro per le Isole del Pacifico, Pat Conroy, al termine di un viaggio diplomatico che lo ha visto toccare tre Paesi della regione: Fiji, Papua Nuova Guinea e, appunto, Isole Salomone.
Il pacchetto comprende 11 milioni di dollari destinati al miglioramento della rete stradale, con particolare attenzione alla capitale Honiara e all’isola settentrionale di Malaita. I fondi serviranno alla riqualificazione di 12 strade, di cui quattro a Malaita e otto nella capitale, contribuendo a migliorare la viabilità di una città spesso paralizzata dal traffico e vulnerabile alle inondazioni in caso di forti piogge.
“Sappiamo quanto sia grave l’impatto di strade deteriorate sulla vita quotidiana delle comunità: per andare al lavoro, portare i prodotti al mercato, accompagnare i bambini a scuola o raggiungere i servizi sanitari - ha dichiarato Conroy -. La riapertura della South Road a Malaita lo scorso anno, resa possibile grazie al supporto australiano e all’eccellente lavoro degli appaltatori locali, ha ripristinato un collegamento vitale per la popolazione”.
Non è un caso che il governo australiano abbia sottolineato un aspetto cruciale di questo pacchetto: i progetti saranno affidati ad aziende locali, un messaggio chiaro indirizzato alla Cina, la cui cooperazione nella regione è spesso legata all’impiego di manodopera straniera. “Vogliamo che i benefici economici ricadano fin da subito sulle comunità locali e che questi progetti generino più posti di lavoro per i cittadini delle Isole Salomone”, ha precisato il Ministro.
La concorrenza tra Australia e Cina è evidente anche nel settore infrastrutturale: Pechino è attualmente impegnata in propri interventi per il miglioramento della viabilità di Honiara, città che si affida a un’unica arteria principale per collegare il centro agli aeroporti e ai distretti commerciali.
Oltre agli interventi stradali, Conroy ha annunciato un ulteriore stanziamento di sette milioni di dollari a favore del progetto idroelettrico del fiume Tina, portando così a 70 milioni il contributo totale australiano. La diga, una volta completata, fornirà circa i due terzi del fabbisogno energetico della capitale, contribuendo alla transizione verso fonti rinnovabili.
Infine, il governo ha confermato l’impegno a raddoppiare i finanziamenti destinati alla sorveglianza contro la pesca illegale nella regione, rafforzando il proprio ruolo di partner strategico per la sicurezza del Pacifico.
Il viaggio di Conroy si è concluso dopo incontri bilaterali con i leader di Fiji, Vanuatu, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, durante i quali l’Australia ha riaffermato il proprio impegno per la stabilità e lo sviluppo dell’area.
A Suva, il ministro australiano è stato il primo rappresentante di Canberra a essere invitato a un vertice del Melanesian Spearhead Group, un ulteriore segnale della crescente attenzione australiana verso la regione.