PARIGI - Il primo ministro francese, Michel Barnier, ha annunciato all’Assemblea nazionale la decisione di ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione, che impegna la responsabilità del governo permettendo di evitare la discussione parlamentare, riguardo al progetto di legge finanziaria sulla sicurezza sociale. Al momento dell’annuncio, diversi deputati del Nuovo fronte popolare (Nfp) hanno protestato e lasciato l’aula. 

“Rimarrà nella storia come il primo ministro dal mandato più breve. Viviamo in un caos politico a causa del governo di Michel Barnier e della presidenza di Emmanuel Macron”. Lo ha dichiarato la deputata Mathilde Panotdel Nuovo fronte popolare (Nfp), annunciando l’intenzione della sinistra di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del governo di Michel Barnier. 

In risposta, France Insoumise ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di censura, che potrebbe riunire la maggioranza dei deputati e far cadere il governo. Senza una maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale, il governo ha la possibilità di “passare alla forza” ricorrendo all’articolo 49.3 della Costituzione, che consente di approvare direttamente un progetto di legge.  

Anche Marine Le Pen non perde l’occasione per attaccare il primo ministro: “Il signor Barnier non ha voluto rispondere alla richiesta degli undici milioni di elettori del Rassemblement national. Ha detto che ognuno si assumerà le proprie responsabilità, quindi noi ci assumeremo le nostre. Noi presentiamo una mozione di censura e voteremo la censura del governo”. La leader del FN rispondendo ai giornalisti ha fatto sapere che voterà anche quelle della sinistra. 

Più cauto sembra l’ex premier Gabriel Attal, che lancia un accorato appello-monito alle forze politiche. “L’importante è che la Francia non cada nell’instabilità che porterebbe solo dei perdenti. Perché nessun francese uscirebbe rafforzato dalla caduta del governo” ha scritto il predecessore di Barnier in un lungo post su X.  

Nella sua dichiarazione, Attal evidenzia il “bisogno di stabilità politica, stabilità istituzionale, stabilità economica”, raramente così forte per la Francia. Altrettanto forte, secondo l’ex giovane primo ministro, il “bisogno di fiducia, in sé stessi, ma anche fiducia di chi gli consente di finanziarsi, fiducia di chi sceglie di investirci, fiducia di chi compone il tessuto economico e industriale del nostro Paese”. 

Attal fa poi appello al bisogno di “maturità politica”, ora più pressante, a poche ore della sessione ad alto rischio all’Assemblea nazionale sulla legge di finanziamento della Previdenza sociale.

“Invece di lanciare una monetina sul futuro del Paese giocando “né sì né no” sulla mozione di censura, la priorità delle opposizioni avrebbe dovuto essere quella di dotare la Francia di una legge di bilancio, “per non mettere a repentaglio la stabilità di un governo che rappresenta oggi l’unica via per rispondere alle emergenze del nostro Paese” sottolinea il macronista.

Invece, nonostante “la gravità della situazione, gli estremisti preferiscono guardare altrove. Preferiscono recitare una piccola parte in un vasto dramma di cui i francesi sono solo la scenografia” ha criticato Attal. 

Nella sua argomentazione a sostegno dell’esecutivo Barnier e del suo operato, l’ex primo ministro evidenzia il bisogno di stabilità dei francesi, dagli agricoltori agli imprenditori, “che temono più di ogni altra cosa l’instabilità e la crisi economica che potrebbero seguire alla crisi politica”. A pagare il prezzo più alto di questa instabilità generata dalla censura al governo saranno “i francesi modesti, le classi lavoratrici e le classi medie, non il più ricco, il più benestante” avverte Attal. 

Dopo aver puntato il dito sull’alleanza di sinistra con il Rassemblement National, Attal invita “solennemente le opposizioni a non cedere alla tentazione del peggio, a rinunciare al loro disastroso progetto, e quindi a non votare la censura del governo”. Ha poi ribadito il supporto della forza politica presidenziale al governo Barnier e confermato il voto a favore del bilancio della previdenza sociale e di quello della nazione per il 2025. 

“L’instabilità è un veleno lento, che attaccherà gradualmente la nostra attrattiva economica, la nostra credibilità finanziaria e la fiducia, già diminuita, che i francesi hanno nelle loro istituzioni” ha concluso Attal. 

Il paragrafo 3 dell’articolo 49 consente al Primo Ministro, “previa delibera del Consiglio dei Ministri”, di “impegnare la responsabilità del governo davanti all’Assemblea Nazionale” per l’approvazione di determinate leggi. 

Dalla revisione della Costituzione del 2008, l’uso del 49.3 è limitato a un solo atto legislativo per sessione parlamentare, a eccezione del disegno di legge finanziaria (PLF) e del disegno di legge sul finanziamento della sicurezza sociale (PLFSS), per i quali il governo può utilizzarlo senza limitazioni. 

Dal 1958, l’articolo 49 paragrafo 3 è stato attivato 113 volte, di cui 23 volte dal Primo Ministro Elisabeth Borne (2022-2024). Il record assoluto appartiene al socialista Michel Rocard, che ha impegnato la responsabilità del suo governo per 28 volte, in un periodo in cui l’uso del 49.3 non era limitato. D’altra parte, diversi primi ministri non l’hanno mai utilizzato, spesso perché avevano un’ampia maggioranza.