Michalis Chrisochoidis, ministro per la Protezione dei cittadini, ha assicurato “confini sicuri e inviolabili", annunciando il completamento della recinzione, dopo averla dotata con un sistema di sorveglianza tra i diffusi timori di un ripetersi della crisi migratoria del 2015: “Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto. I nostri confini rimarranno inviolabili”.

Le affermazioni di Chrisochoidis arrivano a ridosso di quelle del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale un esodo dall’Afghanistan potrebbe divenire una seria sfida per tutti: “Una nuova ondata di migrazione è inevitabile se le misure necessarie non vengono prese in Afghanistan e in Iran”, ha detto Erdogan. Chrisochoidis ha fatto osservare come la crisi afgana abbia aperto nuove possibilità per i flussi di migranti che hanno l’Europa come traguardo.

Da Atene, il Governo ha reso noto che le forze di sicurezza sono in allerta per impedire il ripetersi della crisi migratoria del 2015, quando un milione circa di persone, provenienti dal Medio Oriente, varcarono il confine greco con la Turchia.

Chrisochoidis, nel corso della visita nella regione di Evros, in compagnia del ministro della Difesa e il capo di stato maggiore, ha spiegato che il prolungamento della recinzione già esistente, che si smistava per 12,5 chilometri, è stato completato negli ultimi giorni.

Unitamente alla barriera d’acciaio e filo spinato è stato anche completato un sistema di monitoraggio elettronico automatizzato ad alta tecnologia. Ieri la questione migranti è stata al centro di una telefonata tra il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Il leader turco ha sottolineato che l’Afghanistan e l’Iran, quest’ultimo passaggio obbligato per gli afghani nella loro rotta verso occidente e, quindi, verso la Turchia, dovrebbero essere sostenuti o la nuova ondata migratoria diventerà incontenibile.