ROMA - Una dash cam e una microsim sono attualmente in mano agli inquirenti ,che stanno cercando di comprendere meglio le circostanze dell’uccisione della studentessa Ilaria Sula, assassinata a Roma dal 23enne Mark Samson, il 26 marzo scorso, nell’appartamento di via Homs che il giovane divideva con la famiglia, nel quartiere Africano. 

La sim sarà analizzata per verificare anche se nella memoria vi siano video che hanno ripreso il trasporto del corpo della 22enne. 

Grazie alla collaborazione tra i difensori del giovane - che finora ha raccontato molte bugie - e gli investigatori, infatti, la sim è stata trovata in un mobile nell’appartamento in cui il ragazzo viveva. Il supporto digitale verrà ora analizzato e dai video sarà possibile accertare quando il corpo della giovane Ilaria è stato caricato a bordo dell’auto e se Samson era da solo, nel tragitto compiuto fino a Capranica Prenestina, centro a 40 km dalla ìcapitale, dove lui si è sbarazzato del cadavere, lanciandolo in un burrone. 

Secondo le ricostruzioni, il giovane – dopo aver messo fine alla vita della ragazza con la quale aveva avuto una storia sentimentale – avrebbe infilato il corpo in una valigia, che ha trascinato fino alla sua auto. Da via Homs avrebbe raggiunto la zona di Poli, paese limitrofo di Capranica Prenestina, lanciando la valigia in un burrone.

Subito dopo Samson sarebbe risalito in auto e tornato in città. Inizialmente aveva raccontato di aver gettato il coltello in un cassonetto e il telefono della ragazza in un tombino nella zona di Montesacro.  

Il giovane, subito dopo il delitto, ha quindi utilizzato il cellulare per cercare di depistare le ricerche, cancellando i profili social di Ilaria e inviando messaggi di rassicurazione ai parenti e alle amiche con cui la vittima divideva un appartamento, nel quartiere di San Lorenzo, a poca distanza dalla università. 

Nei giorni scorsi, invece, ha ammesso, nel corso di un colloquio con i suoi difensori, di non avere gettato via il cellulare della ragazza: il telefono è stato ritrovato infatti nel suo appartamento, nella stanza da letto dei genitori. Il ragazzo ha raccontato di averlo consegnato alla madre, che è indagata per concorso in occultamento di cadavere. Oggi, dunque, sono iniziate le verifiche sul cellulare di Ilaria.  

Nel corso dell’autopsia sul corpo della vittima, infine, sono state trovate tracce di caffè nel suo stomaco e questo potrebbe fissare proprio alla mattina del 26 marzo, così come raccontato da Samson, l’orario dell’accoltellamento. Un elemento suffragato dal fatto che le amiche di Ilaria hanno affermato che la giovane non beveva caffè la sera.