PADOVA - La basilica di Santa Giustina, una delle più antiche e grandi della città, è stata scelta “affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione”, ha fatto sapere Gino Cecchettin, il papà di Giulia.

Ed effettivamente la partecipazione è stata enorme, con una commozione composta che ha accompagnato tutta la cerimonia, officiata dal vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla, che durante l’omelia si è rivolto ai giovani: “Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità”.

Gino Cecchettin ha ricordato la figlia con un discorso toccante e significativo, appellandosi a tutti perché “la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare”.

Ha poi proseguito affrontando il tema degli omicidi che hanno per vittime le donne, definendolo “il risultato di una cultura che svaluta la figura delle donne, vittime di chi avrebbe dovuto amarle”.

“La responsabilità educativa ci coinvolge tutti, famiglie, informazione, scuola, società civile -, ha proseguito-. Mi rivolgo agli uomini, noi per primi dovremmo essere agenti di cambiamento, parliamo agli altri maschi che conosciamo. Dovremmo essere attivamente coinvolti, ascoltando le donne e non girando la testa dinanzi ai segnali di violenza, anche lievi. La nostra azione è cruciale”.

Alle esequie erano presenti anche numerose figure istituzionali, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, alle autorità locali, tra cui il presidente della Regione Luca Zaia, che ha lanciato un appello ai cittadini veneti chiedendo loro “un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere” e augurandosi che quella si possa trasformare in una giornata “indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più”.

È intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, affermando che “il discorso del papà di Giulia Cecchettin è di alto valore morale e civile, colpisce il cuore di tutti noi, riguarda le coscienze dell’intera società. Raccolgo la proposta del governatore Zaia perché sia inviato alle scuole e i docenti ne possano discutere con i loro studenti”.

All’uscita del feretro, la folla ha agitato le chiavi per fare rumore, per assicurarsi che la storia di Giulia non sia dimenticata, come chiesto dalla sorella Elena, che è intervenuta soltanto durante la cerimonia privata tenuta nella chiesa di Saonara, il paese dove era nata la mamma, scomparsa un anno fa. “Guardo il cielo e ti vedo in mezzo alle stelle, che fai a metà di un gelato con la mamma.

Prima o poi ci rivedremo, lo prometto, ma fino a quel momento so che sarai con me, perché sei il mio angelo custode, perché in fin dei conti lo sei sempre stato”, sono state le parole dedicate alla sorella.