BUENOS AIRES - SIASGE è un sistema di osservazione della superficie terrestre composto da quattro satelliti italiani e due satelliti argentini, grazie alla collaborazione della Comision Nacional de Actividades Espaciales Argentina (CONAE) e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) insieme con le facoltà scientifiche delle Università di Pavia e di Cordoba e all’Istituto Gulich delle Scienze dello Spazio.
Il governo argentino e quello italiano hanno firmato l’Accordo sulla collaborazione negli usi pacifici dello spazio extra-atmosferico nel 2019, dando inizio a questo ambizioso progetto volto alla gestione delle emergenze climatiche.
La combinazione dei sei satelliti permette infatti di avere immagini complete con intervalli di solo 12 ore, una tempistica fondamentale per intervenire in caso di eventi emergenziali.
I satelliti emettono onde di diversa frequenza e successivamente i dati ottenuti vengono incrociati. Le onde di tipo X dei satelliti italiani permettono di rilevare informazioni di dati sulla superfice terrestre, come le caratteristiche della vegetazione, mentre che le onde di tipo L dei satelliti argentini permettono di ottenere informazioni sulle caratteristiche del suolo in profondità, come la presenza di umidità o minerali nel sottosuolo.
Il dottor Paolo Gamba, professore dell’Università di Pavia, esperto in materia di rilevazioni satellitari digitali, è stato invitato all’Università di Cordoba per la Conferenza sulle ricerche satellitari Italo-argentine per la mappatura degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, organizzata nel contesto della “Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo 2023” con la collaborazione dell’Ambasciata italiana e il Consolato di Italia in Cordoba.
“Questo progetto è un riflesso del forte legame con l’Italia” ha spiegato Pablo De Chiara, ministro di Scienza e Tecnologia della Provincia di Cordoba.
“Nella nostra provincia c’è tantissima discendenza italiana, e anche questo contribuisce a farne una provincia con una diversità culturale, ribelle e creativa, unica. Un’eredità della quale siamo orgogliosi, perché su quella diversità costruiamo una provincia dinamica e innovativa.
La collaborazione scientifica e tecnologica con altri Paesi è sempre un’opportunità di sviluppo; motivo per il quale è stato creato uno scambio universitario di studenti e ricercatori dei centri di studio che collaborano al progetto. Marcelo Scavuzzo, direttore dell’Istituto Gulich, ha spiegato che per gli studenti si tratta di un’esperienza formativa preziosa, oltre ad essere un’opportunità di crescita personale. Inoltre, essendo Paesi con culture simili, l’esperienza all’estero si svolge in un contesto amichevole. Il programma cerca anche di interessare le più diverse discipline della Facoltà perché, in futuro, l’esplorazione spaziale sarà certamente un tema comune a tutte.
L’utilizzo dei dati satellitari del sistema SIASGE serve anche a rilevare e monitorare gli indicatori legati ai 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Nazioni Unite. Venti degli indicatori stabiliti dall’ONU si possono infatti ottenere da immagini satellitari. Al momento si ottengono informazioni per calcolare la proporzione della superficie terrestre utilizzata per l’agricoltura, le quantità di fonti di acqua pulita disponibili, l’estensione della rete di trasporto in aree rurali, la proporzione del consumo di terra in relazione all’aumento della popolazione nelle città e l’estensione della superficie forestale. In futuro i dati serviranno anche ad ottenere una cartografia dettagliata per mappare i processi di espansione urbana e i mutamenti nell’estensione dei corpi idrici, per studiare la sostenibilità di questi cambiamenti e ottimizzare l’utilizzo dell’acqua.
Come ha sostenuto Claudio Carignano, docente dell’Istituto di Studi Avanzati in Ingegneria e Tecnologia: “I cambiamenti nella superficie terrestre sono tanto dinamici e drastici che queste tecnologie risultano indispensabili per poterne anticipare gli effetti.”
Le applicazioni delle ricerche satellitari sono infinite e un esempio di come possono essere messe in pratica è il programma provinciale IDECor per la mappatura dell’agricoltura. Le informazioni geografiche e geologiche ottenute dai satelliti sono accessibili al pubblico e vengono utilizzate per progettare politiche pubbliche. Ad esempio i dati raccolti sulle zone urbane vicino alle aree agricole è essenziale per lo sviluppo della legislazione sull’utilizzo di prodotti agrochimici.
Le tecnologie aereospaziali sono quindi un elemento importante per lo studio del nostro impatto ambientale e per poter pensare soluzioni riguardo lo sviluppo sostenibile, perché forniscono informazioni dettagliate, come spiega Maria Laura Carranza, dell’Università degli Studi del Molise: “La SIASGE fornisce dati precisi per poter analizzare gli effetti dei cambiamenti nella superficie urbana e nella qualità di vita. Con questi dati si possono costruire modelli e proiezioni. Sono, quindi, strumenti di pianificazione e gestione dello spazio pubblico”.
Tra gli esperti e le personalità di spicco della comunità scientifica e delle istituzioni presenti alla conferenza, Jorge Dutto – decano della Facoltà di scienze agricole dell’Università di Cordoba; Santiago Seppi - direttore del Master in Applicazioni dell’informazione Spaziale dell’Istituto Gulrich; Mario Piumetto – coordinatore dell’Infrastruttura Dati Spaziali della Provincia di Cordoba; Pablo Decabarren - Preside della Facoltà di Scienze dell’Università di Cordoba; Marcelo Colazo e Leandro Groetzner della CONAE; Giulia Capeggio - Console Generale d’Italia a Cordoba; Mariela Marchisio - Vicepreside dell’Università Nazionale di Cordoba.