L’artista è nata a Echuca, una città al confine tra lo Stato del Victoria e quello del New South Wales, e ha vissuto a Melbourne fino all’età di 10 anni per poi trasferirsi in Italia con la sua famiglia: “Mio padre aveva avuto un contratto di lavoro tramite il governo e siamo andati in Italia per due anni. In quel periodo c’era lo sciopero della Qantas e siamo dovuti partire con l’Achille Lauro,  impiegando sei settimane per arrivare a destinazione”, ha raccontato Virginia al giornale. 

L’arte è sempre stata parte della sua vita e dopo aver studiato presso la Canberra Art School e aver trascorso un periodo di studi a Firenze, ha poi sposato un diplomatico italiano e ha vissuto in diverse zone del mondo.

“Dopo anni di viaggi, abbiamo deciso di comprare una casa in Umbria e trascorrere del tempo lì perché volevo che i miei figli crescessero in un contesto sociale meno urbano e che studiassero nelle scuole italiane, piuttosto che quelle internazionali”.  

L’Italia e la storia dell’arte italiana hanno influenzato molto il suo stile, infatti Virginia ha lavorato con la carta bambagina, già esistente nel Medioevo e ancora oggi simbolo del Made in Italy. Questo tipo di carta è prodotta da stracci e cenci di lino, cotone e canapa di colore bianco, attraverso un particolare procedimento. 

Durante le estati del 2019 e 2020 l’artista ha poi trascorso del tempo nella cittadina di Balmoral, in Victoria, dove per la prima volta ha vissuto l’esperienza di produrre arte in Australia:  “Sono voluta ritornare in Australia per dimostrare a me stessa di poter fare arte anche nel mio Paese natio”. 

Grazie al sostegno di Chameleon Arts Collective e del Regional Arts Victoria, ha lavorato presso il Balmoral Post Office Studio, una vecchia centrale telefonica in disuso dove ha trascorso diverse ore in isolamento ogni giorno e ha creato quattro scudi che saranno in esposizione alla mostra Presentia. 

Durante la sua permanenza, Virginia ha conosciuto alcuni residenti della zona, che le hanno donato molti materiali di cui gli scudi sono composti: “Ho ricevuto molta lana, prodotta nella zona di Balmoral, che ho utilizzato negli scudi realizzati in Australia. Ogni scudo rappresenta l’essenza di un luogo diverso che ho visitato e che voglio condividere con i visitatori”. 

Alla mostra di Collingwood saranno inoltre esposti 13 disegni su carta bambagina, prodotta dal mastro cartaio Francesco Proietti di Bevagna (in provincia di Perugia).

L’esibizione sarà visitabile fino a domenica 19 aprile presso le Tacit Galleries (123a Gipps Street, Collingwood).