In occasione dell’inaugurazione della XXIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo - l’iniziativa promossa dalla rete diplomatico-consolare e dagli Istituti Italiani di Cultura (IIC) del mondo -, si è svolto lunedì 16 ottobre, il primo di una serie di tre incontri letterari organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, in collaborazione con il Co.As.It. e con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Melbourne. 

L’iniziativa fa parte del progetto Tools for After, nato da un’idea di Angelo Gioè, direttore dell’IIC di Melbourne, con l’obiettivo di approfondire il tema della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo di quest’anno: “L’italiano e la sostenibilità”.

Questa prima conversazione scientifico-letteraria si è svolta presso la sede del Co.As.It. di Faraday street a Carlton, dove sono intervenuti Matteo Meschiari, antropologo, geografo e scrittore e Massimo Sandal, biologo, scrittore e divulgatore scientifico. A moderare l’intervento, lo stesso Angelo Gioè.

Ferdinando Colarossi, responsabile dei programmi educativi del Co.As.It. ha dato il benvenuto ai presenti e passato poi la parola a Marco Fedi, amministratore delegato del Co.As.It. di Melbourne che, entrando nel vivo del tema della serata, ha sottolineato come “noi tutti siamo protagonisti del cambiamento”. 

La Console Generale d’Italia Hanna Pappalardo ha ribadito l’importanza di conoscere la lingua italiana e non soltanto per mantenere la connessione con le proprie radici, ma perché rappresenta uno “strumento per avere accesso a professioni di cruciale importanza per il futuro del mondo e per affrontare le sfide del mondo di domani”.

Angelo Gioè ha poi preso la parola per presentare gli ospiti e dare inizio alla conversazione che, all’interno della cornice della sostenibilità, si è focalizzata su ‘specie ed estinzione’. 

“Se vogliamo immaginare il futuro, dobbiamo scavare nel passato, anche in quello lontano - ha esordito l’antropologo Meschiari -. Come scrittore sono molto interessato alla geologia, archeologia, paleontologia perché imparare dall’ambiente circostante, dai paesaggi antichi, è un modo per trovare nuovi elementi utili alla nostra immaginazione, per collezionare idee che ci aiutino a costruire l’idea di un nuovo futuro”.

Guardando alla storia dell’uomo sul pianeta, Sandal ha fatto notare che “c’è stato un momento fondamentale nella storia, in cui l’umanità è passata dall’essere governata dalle forze della natura a essere essa stessa una forza della natura. Questa è una delle questioni sui cui riflettere, per capire cosa fare per cambiare il mondo e renderlo più sostenibile”.

Meschiari è stato uno dei primi in Italia a parlare di ‘antropocene’, che è il termine con cui ci si riferisce all’attuale epoca geologica, caratterizzata dalle modifiche territoriali, strutturali e climatiche causate dalle attività umane sul pianeta. Lo studioso ha spiegato che questo termine si può anche riferire alla cultura, in quanto “stiamo andando verso nuovi modi di pensare e nuovi modi di capire il nostro posto sul pianeta”.

La parola ‘antropocene’, però, ci parla anche di qualcosa di diverso dal solo cambiamento climatico e, sottolinea Meschiari, “ci parla della nostra energia e possibilità di immaginare un futuro alternativo. Secondo il mio punto di vista è un vocabolo che parla anche di narrazione e di storie”, perché la letteratura può aiutare a cambiare il mondo dando speranza. Immaginazione e parole sembrano possedere la potenza necessaria per un futuro possibile.

Sandal ha intrattenuto il pubblico raccontando la storia di una specie di capra di montagna che viveva sui Pirenei prima della sua estinzione e che un gruppo di ricercatori ha deciso di riportare sulla Terra tramite la clonazione. 

Sebbene l’esperimento non sia riuscito nel tentativo di mantenere in vita l’esemplare clonato, se non per poche ore, ha evidenziato l’approccio della società rispetto all’estinzione, ma anche all’attenzione dell’ambiente che ci circonda: “Cerchiamo di riportare in vita esseri estinti, con costi molti alti, trascurando invece la biodiversità esistente, che è in pericolo”, ha fatto presente Sandal.

La serata è proseguita con molti spunti di riflessione interessanti per tutti i presenti, che si sono dimostrati particolarmente coinvolti, attraverso le numerose domande poste agli ospiti. 

Per concludere, Meschiari ha letto un brano tratto dal suo racconto, inserito in Dopo il tempo, la pubblicazione presentata in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo e contenente otto brevi storie di autori e autrici italiani, che si propongono di mettere assieme la dimensione scientifica e quella dell’immaginario letterario, proponendo altre direzioni per il fantastico italiano e pubblicato in contemporanea in Italia e Australia.