REGGIO EMILIA - Danni ancora da quantificare ma ingenti, spavento per la città e preoccupazione per centinaia di lavoratori coinvolti: vigili del fuoco da tutta la Regione hanno lavorato quasi 24 ore per il maxi incendio scoppiato nella notte alla Inalca, alle porte del centro storico reggiano, polo leader della lavorazione carni del gruppo Cremonini. Alla popolazione il Comune ha chiesto di tenere chiuse le finestre ma i primi rilievi dell’Arpae non hanno evidenziato criticità. Aperta un’inchiesta senza escludere alcuna ipotesi anche se dai primi accertamenti non ci sarebbero elementi che farebbero pensare al dolo.
A dare l’allarme uno dei manutentori presenti sul posto. Negli impianti non si effettuano turni notturni e il poco personale presente, della manutenzione appunto e poi tecnici, è riuscito a mettersi in salvo senza conseguenze per la propria salute. Per la ditta hanno funzionato i sistemi di sicurezza presenti, che avrebbero quindi permesso di dare tempestiva segnalazione, oltre che evitare conseguenze peggiori per le persone presenti.
Il rogo ha coinvolto più di 20.000 metri quadrati di capannoni e ha toccato gli impianti del gruppo Cremonini e poi quelli della vicina Quanta-Stock&Go, magazzino di stoccaggio di materie prime per conto di Cirfood, altro colosso della ristorazione collettiva. Le fiamme sarebbero partite da un locale tecnico di Inalca, ma sull’esatta origine del rogo dovranno proseguire gli accertamenti.