BRESCIA – Nuovi sviluppi nell’inchiesta “Clean 2”, coordinata dalla Procura di Brescia, che indaga su presunti episodi di corruzione, uso improprio di fondi pubblici e gestione irregolare di fascicoli giudiziari all’interno della Procura di Pavia, nel periodo in cui era guidata da Mario Venditti. 

La Guardia di finanza di Brescia ha eseguito una perquisizione negli uffici del pm di Milano Pietro Paolo Mazza, che in quegli anni lavorava a Pavia come sostituto procuratore. L’attività è stata disposta dalla pm Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete, che hanno seguito personalmente l’acquisizione di documenti e fascicoli. 

Mazza non risulta indagato, ma il suo nome compare negli atti perché aveva lavorato insieme a Venditti su un procedimento relativo alla Asm Pavia, società multiservizi che si occupa di rifiuti e gestione ambientale. Quel fascicolo, oggi riesaminato, è ritenuto dagli inquirenti uno dei passaggi chiave per capire se ci siano state anomalie o interferenze indebite nella conduzione delle indagini di quel periodo. 

Il principale indagato resta Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. Secondo l’ipotesi della Procura di Brescia, l’ex procuratore avrebbe ricevuto denaro o vantaggi economici in cambio di decisioni favorevoli in diversi procedimenti, tra cui anche la richiesta di archiviazione di Andrea Sempio nel 2017 nell’ambito del caso Garlasco. 

Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, è attualmente indagato dalla Procura di Pavia per concorso in omicidio nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Garlasco. Il suo nome è tornato al centro delle indagini dopo nuove analisi genetiche e accertamenti disposti dai magistrati, che hanno ripreso parte delle perizie già presentate anni fa dalla difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il delitto. 

Parallelamente, l’indagine “Clean 2” esamina anche spese personali sostenute da Venditti durante il suo incarico a Pavia, tra cui conti di ristoranti, scommesse ippiche e auto di lusso, per verificarne la natura e la provenienza dei fondi. 

Il legale di Venditti, Domenico Aiello, ha presentato ricorso contro il sequestro dei materiali avvenuto lo scorso 26 settembre, sostenendo che “non sussistono gravi indizi di colpevolezza”. L’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia è fissata per martedì 14 ottobre.